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意大利语新闻:Ucciso davanti……
日期:2011-06-17 04:28  点击:316

Ucciso davanti al figlio per un debito di 5 mila euro

CINQUEMILA euro. Questo il prezzo della vita di Mario Calamanti, 47 anni, assassinato a sprangate la sera di martedì a San Basilio sotto gli occhi del figlio diciannovenne, Yuri, dopo una violenta zuffa in strada. Due persone sono state interrogate a lungo dai carabinieri ma i sospetti degli investigatori non si sono ancora trasformati in alcun provvedimento giudiziario. Black out totale negli uffici del pm Paolo Ielo e del colonnello Giuseppe La Gala, comandante del gruppo di Roma, ma il movente dell'omicidio sembra ormai chiaro.
La vittima, titolare di un magazzino che vende materiale edile ed elettrodomestici, rivendicava un credito di 5 mila euro che il compratore rifiutava di pagare con una serie di pretesti, in primo luogo il fatto che la merce acquistata fosse difettosa. Le discussioni, sempre più aspre, andavano avanti da parecchi giorni e lunedì pomeriggio Calamanti e il figlio sono andati a San Basilio per chiarire la questione.

All'incrocio tra via Recanati e via Casale di San Basilio, padre e figlio hanno avvistato la "Golf" di uno dei due uomini che stavano cercando e, per costringerla a fermarsi, l'hanno speronata con la loro "Punto". Yuri Calamanti, un ragazzo molto aggressivo con precedenti per resistenza e violenza, è sceso e ha affrontato i due. Qualche insulto e poi, subito, la rissa, iniziata a calci e pugni e proseguita a colpi di spranga e chiavi inglesi. Il giovane ha assestato parecchi colpi agli avversari ma uno dei due ha colpito duramente il padre alla testa con una mazza di ferro o un bloccasterzo. Subito dopo, l'assassino e il suo amico sono scappati in macchina. A chiamare il 112 è stato un automobilista che ha visto il corpo dell'uomo riverso a terra, tra i frammenti di vetro dei cristalli della "Golf" e ha pensato a un incidente stradale. Ma davanti ai militari della stazione di zona il diciannovenne ha mentito raccontato la storia di un incidente d'auto e poi si è chiuso in un silenzio ostinato. Il magistrato sta valutando la possibilità di incriminarlo per favoreggiamento degli assassini del padre. Gli investigatori cercano ora di ricostruire l'esatta dinamica della tragedia e di individuare quale dei due sospettati ha sferrato il colpo fatale. L'accusa sarebbe quella di omicidio preterintenzionale visto che i due sono stati aggrediti da Calamanti e dal figlio.

"Trent'anni dovrebbero dargli. I soldi erano i suoi e adesso sembra che i criminali siamo noi". Questi i commenti di un gruppo di parenti dell'ucciso convocati ieri dagli investigatori. Una rabbia già esplosa lunedì all'ospedale e che potrebbe provocare, nei prossimi giorni, nuove esplosioni di violenza.


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