Imparai ben presto a conoscere meglio questo fiore.
C'erano sempre stati sul pianeta del piccolo principe dei fiori molto semplici, ornati di una
sola raggiera di petali, che non tenevano posto e non disturbavano nessuno.
Apparivano un mattino nell'erba e si spegnevano la sera.
Ma questo era spuntato un giorno, da un seme venuto chissà da dove, e il piccolo principe
aveva sorvegliato da vicino questo ramoscello che non assomigliava a nessun altro
ramoscello.
Poteva essere una nuova specie di baobab.
Ma l'arbusto cessò presto di crescere e cominciò a preparare un fiore.
Il piccolo principe che assisteva alla formazione di un bocciolo enorme, sentiva che ne
sarebbe uscita un'apparizione miracolosa, ma il fiore non smetteva più di prepararsi ad essere
bello, al riparo della sua camera verde.
Sceglieva con cura i suoi colori, si vestiva lentamente, aggiustava i suoi petali ad uno ad uno.
Non voleva uscire sgualcito come un papavero.
Non voleva apparire che nel pieno splendore della sua bellezza.
Eh, si, c'era una gran civetteria in tutto questo!
La sua misteriosa toeletta era durata giorni e giorni.
E poi, ecco che un mattino, proprio all'ora del levar del sole, si era mostrato.
E lui, che aveva lavorato con tanta precisione, disse sbadigliando:
"Ah! mi sveglio ora. Ti chiedo scusa... sono ancora tutto spettinato..."
Il piccolo principe allora non potè frenare la sua ammirazione: