LE PAROLE DI MINZOLINI - Il direttore del Tg1 ha sottolineato la ciclicità di certi inviti alle dimissioni: «Anche un anno fa - ha detto Minzolini - si parlava di larghe intese, di governo del presidente, tecnico o di altra natura. All'epoca c'erano altre intercettazioni, quelle sul caso Ruby, che hanno portato ad un processo in cui il premier è imputato. Ci fu una scissione della maggioranza, determinata dalla nascita del Fli di Gianfranco Fini, benedetta da buona parte della stampa italiana, che ha bloccato per mesi l'azione di governo. Eppure il governo non cadde». Per Minzolini il momento non è opportuno per cambiare assetto di governo: «Perché il premier - ha aggiunto il direttore - dovrebbe farsi da parte ora che non vi è stata alcuna scissione nella sua maggioranza», una maggioranza che ha varato «una manovra di dimensioni gigantesche per salvare il Paese». Il giornalista parla di «persecuzione giudiziaria» ai danni del premier: «In fondo ci sarebbe un'unica ragione per disfarsi di questo governo: il diktat della magistratura, che non lo vuole, e il giudizio della grande stampa, a cui non è mai piaciuto». Infine, qual è l'alternativa? «Con l'opposizione alle prese con i suoi problemi, non si vede all'orizzonte una maggioranza alternativa che possa varare una qualsiasi manovra in una situazione d'emergenza. E questa è una considerazione razionale di non poco conto».