Quattro enormi carrozze: Ecco in viaggio
I miei compatrioti di Boemia!
Fan sosta nella piazza del villaggio.
Sono zingari neri e barbuti
E fanciulli ricciuti
E zingarelle
Snelle.
— Qui da una giovin profetessa cieca
Io voglio farmi dire la ventura,
Per sapere qual gioia o che sciagura
L'avvenire m'arreca.
Le diedi la mia mano ed il mio nome:
“Anny?„ ella dimandò, “ti dicono Anny?„
Poi lenta scosse le sue folte chiome:
“Rechi malanni, danni, affanni, inganni.„ —
Disse “Tu piangi poco e ridi assai.
Tu fino ad oggi non amasti mai.
Ebben: oggi amerai.„
Ed io risposi: — L'amo! —
Disse: “Egli è forte e nobile e severo,
Ed ha bruna la faccia e l'occhio nero.
Ed egli t'ama. Vero?„
Ed io risposi: — M'ama.
Disse: “Egli t'ama, t'ama follemente,
Teneramente, disperatamente,
E, bada: eternamente.„
Io non risposi, risi.
“E quanto l'ami tu, tu sola il sai.
E tu domani l'abbandonerai.
Bada: non sbaglio mai.„
Io non risposi, piansi.