In bionde anella il folto crin piovente
Sovra gli omeri ignudi, insino a terra
Ne sparge la dovizia rilucente
Inginocchiata innanzi al suo Signore.
Sovra il grand'occhio cupo e fiammeggiante
Miti s'abbassan le pesanti ciglia,
E la vermiglia bocca supplicante
Pietosamente trema e si fa muta.
Le piccolette mani profumate
Raccolte in croce sovra il sen, le invade
Il volto, dalle tempia delicate
Al bianco collo, in rosee ondate, il sangue.
E il gran Maestro la contempla e tace.
In fondo a' suoi divini occhi riposa
L'infinita d'amor serena pace
E la gran calma di perfetta fede.
Una mano sottile or lievemente
Su quella bionda testa reclinata
Ei posa: sussultar, fremer la sente.
E la chiama per nome: “Maddalena!„ —
Oh! quale allor ne' grandi occhi raggianti
Levati su di lui luce balena
In sconfinato abisso di rimpianti!
E Cristo dice: “Sorgi, Maddalena.„ —
“Signor! È il mio cammin duro a tal segno
Che lacerato ho il piè, la veste, il core!
Qual rifugio mi date? qual sostegno?„ —
— “Abbiam la nostra croce, Maddalena.„ —
“Signor! La fronte e l'anima umiliata
Quando rileverete col perdono?
Quando darete pace all'affannata?„ —
— “Al di là della croce, Maddalena.„ —
“Signore, o mio Signor! Quando, giacente
Sul vostro core la mia bionda testa,
Affonderò la mia pupilla ardente
Nel glauco mar di vostre luci calme?
onde la vampa, che per fibra e vena
Precipita, calmar? Quando, o Signore?„
E Cristo disse: — “Taci, Maddalena!
O Maddalena, taci!„ —