Sei bello, è vero! Stranamente bello,
Come un giovane dio superbo e forte!
Hai la fronte ispirata e gli occhi ardenti;
Fra l'altre tue virtù mi fai la corte.
Ma va, ti leva. Chino a' miei ginocchi
Non ti voglio veder: tu sei soldato!
O campion della vita, ti rileva,
E afferra il tuo stendardo insanguinato.
Combatti, va! T'attende con le squadre
Tetre e feroci l'inimica Morte.
Combatti, va! Ti slancia nella mischia,
Come un giovane dio superbo e forte!
Ti stendono le braccia ischeletrite
L'infamia, la miseria, il morbo e l'onta;
Ti chiaman gli urli e i rantoli selvaggi
Del corpo che alla corruzion s'appronta.
Dovrai lottar contr'odio ed ingiustizia,
Contro l'insulto e la vigliaccheria:
T'accoglieranno imprecazioni ed ire
E testarda ignoranza e villania.
Ma va, ti dico, va! Dona a chi muore
La vita, il sangue tuo, la tua bellezza;
Ai vecchi, ai deboli, agli agonizzanti
Consacra la gagliarda giovinezza.
Lavora e soffri. Soffri e lotta e vinci.
L'immenso amor della virtù ti sproni
A far della tua vita un gran poema,
Un'epopea di glorïose azioni!
Compi la tua missione, e poi ritorna.
Io sorridendo t'aprirò le braccia.
Torna co' segni del vaiuolo nero
E la superbia del coraggio in faccia!
Allora i baci miei saluteranno
Te sull'onesta fronte sfigurata,
E lietamente affiderò la destra
Alla tua mano ruvida e abbronzata.
Verrò a posare il mio visetto acceso
Contro le guance tue, infossate e smorte.
E sarai bello sempre, sarai bello
Come un giovane dio, superbo e forte!