Io l'attendo convulsa, irrigidita. —
— Egli verrà, fremente e senza voce,
Con la superba faccia impallidita
Ed il sorriso splendido e feroce.
Verrà. L'attendo. — E penso a mia sorella,
Mia timida sorella innamorata,
Che avea sì mite il guardo e la favella
Ed il pallido viso d'ammalata! —
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Egli rideva. Ella era moribonda,
Agonizzante in braccio a me giacca;
Ed io, di sopra a quella testa bionda,
Il suo riso guardava — e non piangea.
Ella è morta. Egli m'ama. — E orrendo, orrendo
A me brucia nel sangue un cupo e strano.
Desiderio di lui! — Perciò l'attendo.
Ed ho in tasca un coltello catalano.