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Il principe e la principessa 两个国王的孩子
日期:2023-01-19 14:14  点击:367
C'era una volta un re che aveva un bambino, e le stelle dicevano che a sedici anni sarebbe stato ucciso da un cervo. Quando li ebbe compiuti, un giorno andò a caccia con i suoi cacciatori. Nel bosco il principe si allontanò dagli altri e scorse all'improvviso un grande cervo: prese la mira, ma non riuscì a colpirlo; il cervo a forza di correre uscì finalmente dal bosco, ed ecco, al posto del cervo, apparire d'un tratto un uomo grande e grosso, che disse: -Finalmente ti ho trovato. A inseguirti con le scarpe di vetro, ne ho già consumate sei paia, senza che potessi raggiungerti-. Se lo prese con s‚ e lo portò al di là di un gran fiume, fino a un grande castello, e il principe dovette sedersi a tavola e mangiare con lui. Dopo aver mangiato il re disse: -Io ho tre figlie; devi vegliare la maggiore per una notte, dalle nove di sera alle sei del mattino. Ogni volta che battono le ore verrò e ti chiamerò, e se mi rispondi sempre avrai mia figlia in isposa-. Quando i due giovani salirono in camera da letto, c'era là un san Cristoforo di pietra e la principessa gli disse: -Mio padre verrà alle nove, e poi a tutte le ore fino allo scoccare delle tre; se chiama dategli voi risposta al posto del principe-. Il san Cristoforo annuì con il capo veloce veloce, poi sempre più adagio, finché‚ si fermò. Il mattino seguente il re disse al principe: -Te la sei cavata bene, ma non posso darti mia figlia; devi vegliare per una notte la seconda, poi rifletterò se puoi avere la maggiore in isposa. Io verrò sempre quando suonano le ore e, se ti chiamo, devi rispondermi; ma se ti chiamo e tu non rispondi, scorrerà il tuo sangue-. I due giovani salirono in camera da letto; là c'era un san Cristoforo di pietra ancora più grande e la principessa gli disse: -Se mio padre chiama, rispondi tu-. Il grande san Cristoforo di pietra annuì con il capo veloce veloce, poi sempre più adagio, finché‚ si fermò. E il principe si coricò sulla soglia, mise la mano sotto la testa e si addormentò. Il mattino seguente il re gli disse: -Te la sei cavata davvero bene, ma non posso darti mia figlia; devi vegliare per una notte la più giovane, poi rifletterò se puoi avere la seconda in isposa. Ma io verrò a tutte le ore, e se ti chiamo, rispondimi; ma se ti chiamo e tu non rispondi, scorrerà il tuo sangue-. I giovani salirono insieme in camera da letto, e là c'era un san Cristoforo ancora più grande e grosso degli altri due. La principessa gli disse: -Se mio padre chiama, rispondi tu-. Allora il san Cristoforo di pietra, grande e grosso com'era, annuì con il capo per mezz'ora, finché‚ si fermò. Il mattino seguente il re disse: -Hai vegliato davvero bene, ma non posso ancora darti mia figlia. Io ho un grande bosco: se riesci ad abbatterlo fra le sei di questa mattina e le sei di sera, ci penserò su-.
E gli diede una scure di vetro, un cuneo di vetro e un maglio di vetro. Quando il principe giunse nel bosco, diede un colpo e la scure si spezzò in due; prese il cuneo e vi batté‚ con il maglio, ed eccolo ridotto in polvere. Egli era disperato e credeva di dover morire; si mise a sedere e pianse. A mezzogiorno il re disse: -Una di voi ragazze gli porti qualcosa da mangiare-. -No- risposero le due maggiori -noi non gli porteremo nulla; può portargli qualcosa quella che egli ha vegliato per ultima.- Così la più giovane dovette andare a portargli qualcosa da mangiare. Quando giunse nel bosco gli domandò come andava. Oh, rispose egli, andava malissimo. Allora ella gli disse di avvicinarsi e di mangiare qualche boccone. Ma egli rispose di no, non poteva, tanto doveva morire e non voleva più mangiare. Ma ella lo convinse a provare con molte buone parole; e il principe si avvicinò e mangiò. Quand'ebbe mangiato qualcosa ella gli disse: -Ti spidocchierò un poco, così cambierai idea-. E, mentre lo spidocchiava, egli sentì una grande stanchezza e si addormentò. Ella prese allora il suo fazzoletto, vi fece un nodo, lo batté‚ tre volte per terra e disse: -Fuori, miei piccoli operai!-. Subito apparvero tanti piccoli gnomi e domandarono che cosa ordinasse la principessa. Ella disse: -In tre ore questo bosco deve essere abbattuto e la legna accatastata-. Allora gli gnomi se ne andarono di qua e di là e radunarono tutti i loro parenti, perché‚ li aiutassero nel lavoro. Incominciarono subito e tre ore dopo tutto era finito; poi tornarono dalla principessa e glielo dissero. Allora ella tornò a prendere il suo fazzoletto bianco e disse: -A casa, miei piccoli operai!-. E tutti scomparvero. Quando il principe si svegliò era tutto contento, ed ella disse: -Quando suonano le sei, vieni a casa-. Egli ubbidì e il re gli domandò: -Hai abbattuto il bosco?-. -Sì- rispose il principe. A tavola, il re disse: -Non posso ancora darti mia figlia in moglie-. Prima doveva fargli un altro lavoro. Il principe domandò che cosa fosse. -Ho un grande stagno- disse il re. -Domattina devi andarci e pulirlo in modo che sia lustro come uno specchio e ci sia dentro ogni sorta di pesci.- Il mattino seguente gli diede una pala di vetro e disse: -Alle sei lo stagno deve essere pronto-. Il principe se ne andò e, quando giunse allo stagno e affondò la pala nel fango, quella si spezzò; allora egli vi affondò la zappa e anche quella si spezzò. Allora si fece tristissimo. A mezzogiorno la più giovane gli portò qualcosa da mangiare e gli domandò come andava. Il principe disse che andava malissimo e che ci avrebbe rimesso la testa: -Gli arnesi sono andati di nuovo in pezzi-. Oh, doveva venire a mangiare qualcosa, diss'ella: -Poi cambierai idea-. No diss'egli, non poteva mangiare, era troppo triste. Ma ella lo pregò con tante buone parole che egli fini col mangiare. Poi si mise a spidocchiarlo ed egli si addormentò. Di nuovo ella prese un fazzoletto, vi fece un nodo e con il nodo picchiò tre volte per terra e disse: -Fuori, miei piccoli operai!-. Subito comparvero tanti gnomi e domandarono che cosa desiderasse. In tre ore dovevano pulire tutto lo stagno, che fosse lustro da potercisi specchiare e ci fosse dentro ogni sorta di pesci. Allora gli omini andarono a chiamare tutti i loro parenti perché‚ li aiutassero, e in due ore avevano finito. Allora tornarono e le dissero: -Abbiamo fatto quello che ci hai ordinato-. La principessa prese il fazzoletto, lo batté‚ tre volte per terra e disse: -A casa, miei piccoli operai!-. E tutti scomparvero. Quando il principe si svegliò, lo stagno era pronto. Anche la principessa se ne andò e gli disse di tornare a casa allo scoccare delle sei. Quand'egli arrivò a casa, il re gli domandò: -Lo stagno è pronto?-. -Sì- rispose il principe, era già pronto. A tavola, il re disse: -Hai sì messo a posto lo stagno, ma non posso ancora darti mia figlia; prima devi farmi un'altra cosa-. -Che cosa, dunque- domandò il principe. Il re aveva un grande monte, tutto coperto di spini, doveva toglierli tutti, e in cima doveva costruire un grande castello, il più bello che si potesse immaginare, e dentro doveva esserci tutto ciò che occorreva. Quando si alzò il mattino seguente, il re gli diede una scure di vetro e una barella di vetro, e disse che alle sei tutto doveva essere finito. Quando egli diede il primo colpo di scure nello spineto, la scure andò in frantumi e le schegge volarono intorno, e non pot‚ neanche usare la barella. Egli era molto afflitto e attese la sua amata, se per caso veniva a toglierlo dai guai. A mezzogiorno ella arrivò e gli portò qualcosa da mangiare; allora egli le andò incontro, le raccontò ogni cosa, mangiò, si lasciò spidocchiare e si addormentò. Allora ella prese il fazzoletto con il nodo, lo batté‚ per terra e disse: -Fuori, miei piccoli operai!-. Comparvero di nuovo tanti piccoli gnomi e le chiesero che cosa desiderasse. Ella disse: -In tre ore dovete togliere tutte le spine e in cima al monte dovete costruire un castello, il più bello che si possa immaginare, e dentro deve esserci tutto ciò che occorre-. Gli gnomi andarono a radunare i loro parenti perché‚ li aiutassero e, allo scadere delle tre ore, tutto era finito. Andarono a dirlo alla principessa ed ella prese il fazzoletto, lo batté‚ tre volte a terra e disse: -A casa, miei piccoli operai!-. E tutti scomparvero subito. Quando il principe si svegliò e vide tutto, era felice come un uccello che si libra nell'aria. Allo scoccare delle sei andarono a casa insieme. Disse il re: -Il castello è finito?-. -Sì- rispose il principe. A tavola il re disse: -Non posso darti la mia figlia minore se prima non si sposano le due più grandi-. Il principe e la principessa erano disperati, e il principe non sapeva proprio più cosa fare. Di notte andò dalla principessa e fuggì con lei. Dopo aver fatto un tratto di strada, la principessa si guardò attorno e vide il padre che li inseguiva. -Oh- disse -come faremo? Mio padre ci insegue e vuole prenderci! Ti trasformerò in un rosaio, e io diventerò una rosa e mi riparerò in mezzo al cespuglio.- Quando il padre arrivò, trovò un rosaio con una rosa; stava per coglierla, ma le spine gli punsero le dita, sicché‚ dovette tornare a casa. Sua moglie gli domandò perché‚ non avesse portato con s‚ la figlia. Egli le raccontò che stava per raggiungerla quando, d'un tratto, l'aveva persa di vista e aveva trovato un rosaio con una rosa. La regina disse: -Se avessi colto la rosa, ti sarebbe venuto dietro anche il rosaio-. Allora il re usci di nuovo per prendere la rosa. Ma nel frattempo i due giovani erano già lontani e il re li inseguiva. La fanciulla si guardò nuovamente attorno, vide venire il padre e disse: -Ah, come faremo? Ti trasformerò in una chiesa, e io sarò il pastore; mi metterò sul pulpito e predicherò-. Quando il re arrivò, trovò una chiesa e, sul pulpito, un pastore che predicava; egli ascoltò la predica e ritornò a casa. La regina gli domandò perché‚ non avesse portato con s‚ la figlia, ed egli disse: -L'ho inseguita a lungo e, quando credevo di averla raggiunta, c'era una chiesa e, sul pulpito, un pastore che predicava-. -Avresti dovuto portare con te il pastore- disse la regina -e ti sarebbe venuta dietro la chiesa: se mando te, non serve a niente; devo andarci io.- Aveva già fatto un tratto di strada e vedeva i due giovani da lontano, quando la principessa si guardò attorno, vide venire la madre e disse: -Miseri noi! Sta arrivando mia madre: ti trasformerò in stagno e io in pesce-. Quando la madre arrivò c'era un grande stagno, e in mezzo c'era un pesce che saltava allegramente qua e là, facendo capolino fuori dall'acqua. Ella voleva prendere il pesce, ma non riusciva ad acchiapparlo. Allora si arrabbiò e bevve tutto lo stagno per prendere il pesce ma si sentì così male che dovette rigettare e rigettò tutto lo stagno. Allora disse: -Vedo che non c'è via di scampo- e li pregò di tornare da lei. Essi ci andarono e la regina diede alla figlia tre noci e disse: -Ti serviranno in caso di necessità-. I due giovani se ne andarono e dopo dieci ore di cammino giunsero al castello del principe, accanto al quale vi era un villaggio. Quando vi giunsero il principe disse: -Resta qui, mia cara, andrò al castello e poi verrò a prenderti con i servi in carrozza-. Quando arrivò al castello tutti erano felici che il principe fosse tornato. Egli raccontò che giù nel villaggio aveva una sposa, e sarebbero andati a prenderla in carrozza. Attaccarono subito i cavalli e molti servi salirono sulla carrozza. Quando il principe volle salirvi, sua madre gli diede un bacio, ed egli scordò tutto quello che era successo e anche quello che voleva fare. Allora la madre ordinò che staccassero i cavalli e rientrarono tutti in casa. Ma la fanciulla era là nel villaggio e, aspetta aspetta, credeva ch'egli venisse a prenderla; e invece non veniva nessuno. Allora la principessa entrò a servizio al mulino che apparteneva al castello, e tutti i pomeriggi doveva lavare le stoviglie nel fiume. Una volta la regina scese dal castello, e, passeggiando lungo il fiume, vide la bella fanciulla e disse: -Che bella fanciulla! Come mi piace!-. Chiese notizie a tutti, ma nessuno la conosceva. La fanciulla servì fedelmente il mugnaio per lungo tempo. Intanto la regina aveva cercato una sposa per il figlio. La sposa veniva da molto lontano e, quando arrivò, dovevano sposarsi subito.
Venne molta gente a vedere le nozze, e la fanciulla pregò il mugnaio che lasciasse andare anche lei. Il mugnaio disse: -Va' pure-. Prima di andare ella aprì una delle tre noci, e vi trovò una bella veste; l'indossò, andò in chiesa e si fermò all'altare. D'un tratto giunsero lo sposo e la sposa e si sedettero davanti all'altare. Il pastore stava per benedirli quando la sposa guardò di lato e vide la fanciulla; allora si alzò e disse che non voleva sposarsi se prima non aveva anche lei un vestito così bello come quello della dama. Allora ritornarono a casa e fecero chiedere alla dama se voleva vendere il suo vestito. No, non lo vendeva, ma era possibile guadagnarselo. Le chiesero che cosa dovevano fare. Ella rispose che, se avesse potuto dormire una notte davanti alla porta del principe, le avrebbe dato la veste. La sposa disse che si, poteva farlo. I servi dovettero dare al principe un sonnifero, mentre ella si coricò sulla soglia e si lamentò tutta la notte: per lui aveva fatto abbattere il bosco, ripulire lo stagno, costruire il castello; lo aveva trasformato in rosaio, poi in chiesa e infine in stagno, ed egli l'aveva dimenticata così presto! Il principe non senti nulla, ma i servi si erano svegliati, avevano ascoltato tutto e non sapevano che cosa ciò significasse. Il mattino seguente, quando si alzarono, la sposa indossò il vestito e andò in chiesa con lo sposo. Nel frattempo la bella fanciulla spezzò la seconda noce, e dentro c'era un'altra veste, ancora più bella; indossò anche questa, andò in chiesa e si fermò di fronte all'altare, e tutto andò come la volta precedente. La fanciulla trascorse così un'altra notte coricata davanti alla camera del principe, e i servi dovevano dargli un altro sonnifero; invece andarono e gli diedero qualcosa perché‚ stesse sveglio. Egli si mise a letto e la fanciulla del mulino, sulla soglia, continuò a lamentarsi dicendo quello che aveva fatto. Il principe sentì ogni cosa e si rattristò molto, e gli tornò in mente tutto ciò che era accaduto. Voleva andare da lei, ma sua madre aveva chiuso la porta. Il mattino seguente andò subito dalla sua diletta e le raccontò tutto quello che gli era successo e la pregò di non essere in collera con lui per averla dimenticata così a lungo. Allora la principessa spezzò la terza noce, nella quale c'era una veste ancora più bella; l'indossò e andò in chiesa con il suo sposo. E arrivarono tanti bambini a portare fiori e a stendere nastri variopinti ai loro piedi; gli sposi furono poi benedetti e festeggiarono le loro nozze con allegria; la perfida madre e la fidanzata dovettero invece andarsene. E a chi per ultimo l'ha raccontata, ancora la bocca non s'è freddata.
 
从前有一个国王,有一个小男孩,巫师给他算卦说在十六岁那年,他的命将被一只公鹿所克。 他长到十六岁了,一次他和猎人们外出狩猎,在森林里与其他人走散了,猛然间发现了一只大公鹿,他想开枪,可是没射中。 他在公鹿后面追呀追,一直追出了森林。 忽然,公鹿变成一个巨人站在他面前说:"我可逮着你啦。为了追你我跑坏了六双玻璃溜冰鞋,可还是没能追上你。"然后他拽着国王的儿子过了一个大湖,来到一座大宫殿。 原来那巨人是那个国家的国王,他两个坐在桌旁吃了些东西,吃完后那巨人国王说:"我有三个女儿,你必须为我的大女儿守一晚上夜,从晚上九点到早晨六点,每当钟敲想的时候,我要亲自去叫你,如果你没有回答,明天早晨你就会被处死,如果你每次都回答我,你可以娶她为妻。"
当小伙子走到卧室,那里竖立着一尊圣耶稣的石像,国王的女儿对石像说:"我父亲到九点钟来,然后每一小时来一次,直到三点,等他叫的时候,你替王子回答一声。"圣耶稣的石像很快地点头,点头越来越慢,最后停止。 第二天早上国王对他说:你这活儿干的不错,不过我不能把女儿许出去,你必须为我的二女儿守一次夜,然后我才能考虑你是否能娶我的大女儿为妻,我可是每小时去一次,我叫你的时候,你得答应,如果你没有回答,我会使你的鲜血流尽。 说完他们两个走进卧室,里面竖立着一尊更大些的圣耶稣的石像,国王的女儿对它说:"如果我父亲叫,你就回答他。"圣耶稣的大石像又很快地点头,随后越来越慢,最后静止不动,王子则躺在门槛上,头枕在手上睡起觉来。 第二天早上国王对他说:"你这活儿干的真不错,不过我不能把女儿许出去,你必须为我的最小的公主守一次夜,然后我才能考虑你是否能娶我的大女儿为妻,我可是得每小时去一次,我叫你的时候,你得答应,如果你没有回答,我会亲自将你的鲜血流尽。"
然后他们两个走进卧室,里面竖立着一尊比前两个更大的圣耶稣的石像,公主对它说:"如果我父亲叫,回答他。"这尊又高又大的圣耶稣的石像连续点了半个小时的头,方才停止不动。 王子躺在门槛上,又入了梦乡。 第二天早上国王说:"你确确实实干的不错,可我现在不想让你娶走我的女儿。我有一片大森林,如果你能从早晨六点到晚上六点为我把树全都砍倒的话,我会考虑的。"然后他交给他一把玻璃斧头,一把玻璃楔子和一柄玻璃槌子。 他走进林子,立刻开始砍伐,可是斧头断成了两节。 接着他又拿起槌子砸楔子,楔子又被砸得粉碎。 这时他感到十分绝望,相信自己活不了啦,于是坐在地上哭了起来。
时到中午,国王说:"姑娘们,你们去一个人给他送些吃的。""不,"大女儿回答,"我可不能去 ,他最后一个为谁守的夜,谁就该去。 "所以小公主就不得不去给他送食物。她到了森林后问他进展如何,"哦,"他答道,"别提多倒霉啦。 "她劝他过来吃点东西。"不了,"他情绪低落地说,"我不吃,反正是个死,我吃不下去。 "她轻声细语地开导他,求他多少吃一点,他这才过来吃了些食品。等他吃完后,她说:"我给你抓一会儿虱子,你会觉得舒服点儿。 "
她给他抓虱子时,他感到一阵倦意袭来,便昏昏入了睡。 这时她掏出手帕,系了一个结,在地上敲了三下,说道:"地神,地神,快出来。"眨眼间钻出了小地神,问公主有何旨意。 她说:"用三个小时把这座大林子全部砍倒,并将所有的木头堆放好。"小地神们领旨后分头离去,召集了全体家族来帮忙砍树。 他们开工迅速,经过三个小时,工作已经完成,他们回来向公主作了汇报。 这时她又拿起白手帕说:"地神,回家吧。"顿时,他们全都消失啦。 王子醒来后很高兴,公主对他说:"到敲响六点的时候,咱们就回家。"他听了她的话,回到了王宫后国王问他:"你把树都砍完了吗?""是的。"王子回答。 可是国王又说:"我还是不能把我的女儿嫁给你,你得为她再做些事。"他问是什么活儿。 "我有个大鱼塘,"国王说,"你必须明天一早就去把里面的污泥都掏出来,塘里的水要变得清如明镜,还要有各种各样的鱼。"第二天一早国王给他一把玻璃锹并告诉他:"鱼塘的活必须在六点钟干完。"他到了鱼塘将锹往泥里一插,锹就断成了两节。 他又挥起镐,镐也碎了,他可是烦透啦。 中午公主来送饭,问他情况如何。 王子说一团糟,他肯定要掉脑袋了。 "我的工具又都成了碎片。""噢,"她说,"你过来吃点饭,心情就会好点儿。""不,"他拒绝,"我不吃,一点胃口都没有。"她又跟他说了许多好话,使他终于过来吃了些东西。 她再次为他抓虱子,这时他又睡着了。 她掏出手帕,系了一个结,在地上敲了三下,说道:"地神,地神,快出来。"眨眼间钻出了许多小地神,问公主有何吩咐。 她告诉他们用两个小时把鱼塘彻底掏干净,塘里的水必须清洁得能让人照出自己的影子,里面还得有各种各样的鱼。 小地神们领旨后分头离去,集合了全体家族来帮忙。 在两个小时内,工作便完成了,他们回来向公主作了汇报:"奉您的旨意,我们已经干完啦。"这时她又拿起白手帕,往地上敲了三下,说:"地神,回家吧。"他们全都走了。
王子醒来时,鱼塘的活儿已经完成了,公主也已经离去,在走之前,她要他等到六点钟的时候回到宫里。 当他回到了宫中,国王问他:"你把鱼塘的活儿干完啦?""是的,"王子答道。 活儿完成得很漂亮。
当他们再次坐到桌旁时,国王却说:"你虽然把鱼塘掏净了,可我仍不能将女儿嫁给你,你还得再作一件事。""什么事?"王子问。 国王说他有一座大山,山上除了荆棘外 ,不长别的,荆棘必须被砍光,然后要在山顶上盖一座大城堡,城堡要牢固无比,里面的陈设要应有尽有。 第二天他起床的时候,国王给他一把玻璃斧头和一把玻璃手钻,要他六点钟的时候将所有的活儿干完。 然而他刚砍第一簇灌木时,斧子就断了,碎片蹦得满地都是,手钻也没法使了。 这时他变得痛苦不堪,盼望他的心上人能来帮他一把。 中午时分她来送饭,他走上前去迎接并告诉了他的遭遇,她给他抓虱子,他便又睡着了。 此时她又掏出手帕结,敲着地面说道:""地神,地神,快出来。 "瞬间又钻出了许多小地神,问公主有何旨意。她告诉他们:"你们用两个小时的时间把所有的荆棘都砍光,然后在山顶上盖一座大城堡,城堡要牢固无比,里面的陈设要应有尽有。 "他们离去,号召全体家族来帮忙,等时间一到,所有的事情便都结束了,他们回来向公主作了汇报。这时她拿起手帕,敲了三下地说:"地神,回家吧。 "他们立刻全都消失了。王子醒后见事情全部完成,高兴得就像一只在天空中飞翔的小鸟。当时钟敲响六点钟时,他们一同回了家。国王问:"城堡盖好啦? ""是的。 "王子回答。国王又说:"在她的两个姐姐嫁出去之前,我不能放我的小女儿走。 "王子和国王的女儿为此十分难过,王子想不出任何办法。他只好等到晚上和国王的女儿一起逃走了。跑了不远,国王的女儿回头一瞅,发现国王在后面追呢。"噢,"她说,"我们可怎么办呀? 我父亲在后面呐,他会把我们带回去的。 我立刻把你变成一簇荆棘,我自己变成一朵玫瑰,藏在灌木丛中吧。 "父亲赶到了,看见一簇荆棘,上面有一枝玫瑰,他伸手想摘那玫瑰,可是荆棘上的刺扎了他的指头,他不得不回宫去了。王后问他为何没有把他们的女儿带回来。他说就在他快要追上她的时候,她不见啦,眼前是一簇荆棘,上面长着一枝玫瑰。
王后接着埋怨道:"如果你摘下玫瑰,那荆棘就非得跟来。"于是他又回去采玫瑰,可是他俩已经早过了平原了,国王仍在后面紧追不舍。 这时公主又一次回头看见她父亲追来,她说:"我们现在怎么办哪?让我马上把你变成一座教堂,我自己变成一个牧师吧,我站在讲坛上布道。"当国王追到时,发现面前是一座教堂,讲坛上有个牧师正在布道,他听了一会儿弥撒,就又回宫了。
王后问为什么没有把他们的女儿带回来,他说:"别提啦,我在后边追了好长时间,眼看快追上了,前面却是一座教堂,里面有个牧师正在布道。""你应该把牧师带回来,"王后说:"那教堂不一会儿就会跟来。让你去真没用,我还是自己去吧。"她走了一段时间,看见了远处那俩人,国王的女儿回头,看见了她母亲来了,便说:"我们可没辙啦,我母亲亲自追过来了,我得把你马上变成一个鱼塘,我自己变成一条鱼。"
母亲追到这里,面对的是一口大鱼塘,水中间有一条鱼快活地跳来跳去,而且不时地探出脑袋张望。 她竭力想抓住那条鱼,可是力不从心。 她不由得怒火上升 ,为抓住那条鱼,她一口气喝干了鱼塘里的水,但是感到非常不舒服,不得不又将水又吐了出来。 她难过地哭了起来:"我非常清楚这是没有办法的事儿"。 她于是央求他们跟她回去。 国王的女儿被感动了,回到母亲的身边,王后给了女儿三个胡桃,告诉她:"这三个胡桃在你最需要的时候会帮你忙的。"小伙子也和她们一同回去了。 他们走了约十里路,来到了王子当初出走的城堡,附近有一个村庄。 他们走进村庄,王子说:"在这里等一会儿,亲爱的,我先进宫去,安排马车和侍从来接你。"
王子回到了王宫。 他的归来让上上下下的人皆大欢喜。 他告诉大家他已有未婚妻,她在村子里,他们得赶快准备车辆去接她。 大家便七手八脚地套好了马车,大群侍从在车外各就各位。 王子上车了,上车前他母亲吻了他一下,他在这一瞬间忘记了以前所发生的一切事情,以及他将要做的事情。 这时他母亲下令把马车卸套,大家都回屋去。 在村子里坐等的姑娘等呀、盼呀,真是望眼欲穿,但是没有一个人来接她。 她没有办法,只好到属于王宫的一家磨房里去干活,她的工作是每天下午到水池旁去刷洗器皿。 一天王后从王宫里散步出来,路过水池,看见一位体态丰满的姑娘蹲在那里,她不禁感叹:"那姑娘可真是丰润多姿呀!她太让我高兴啦!"她和全体随从仔细观察着姑娘,但无人认识她。 姑娘为磨房主工作了很长的时间,她干活卖力,待人诚实。 与此同时,王后为王子从很远的地方娶来一位新娘。 新娘一到,他们便要就举行婚礼。 那天,许多人热热闹闹地集结在一起,都想看盛大的婚礼。 姑娘向磨房主请假也想去看看,磨房主答应说:"行啊,去吧。"她在走之前,打开了三个胡桃中的一个,发现里面有一件漂亮衣裳。 她穿上衣裳,走进教堂,站在了祭坛旁。 后来来了一对新人,坐在了祭坛的前面,正当牧师要为他祝福的时候,新娘往边上看了一眼,发现了站在那里姑娘。 当时她就站了起来说她得有和那个女士一样漂亮的衣服,否则不会结婚。 他们只好又回到宫里,然后派人去问那姑娘卖不卖那件衣服。 不,她不卖衣服,可是新娘或许有机会拥有那件衣服,她说。 新娘忙问她该怎么做才能拥有那件衣服。 姑娘说只要让她在王子的门外睡一个晚上,新娘就可以得到她想要的,新娘说她乐意这么做,但侍从受命给王子喝了安眠药,姑娘在门槛前躺了下来,整个一晚上她都在倾诉自己的悲伤。 为了他,她砍倒了整座森林;为了他,她清除了鱼塘里的污泥;为了他,她建造了那座城堡;她把他变成一簇荆棘,然后又变成一座教堂,最后又变成一个鱼塘,万万没想到他这么快就把她忘到脑后了。 可是沉睡中的王子没听到一个字,侍从倒是醒了,并听见了姑娘的话,但是不解其意。 第二天,大家起了床,新娘穿上那件衣服,和新郎一起去了教堂。 姑娘打开第二个胡桃,里面有一件更加漂亮的衣裳。 她穿上了它,站在教堂的祭坛旁,以后发生的事情和以前一样。 姑娘又在王子卧室的门槛前躺了一个晚上,侍从再次受命给王子喝安眠药。 然而这次侍从却给王子喝了些提神醒脑的东西。 在王子上床就寝的时候,磨房主的女仆同昨晚一样在门槛前哭诉自己的遭遇和悲伤。 这次王子可一字一句全都听清楚啦,他感到非常难过,从前的记忆都涌入了脑海之中,他想立刻走到她的身边,可是他母亲把门锁上了。 第二天一早,他马上找到了心上人,告诉了她自己的经过,并真心实意地请求她不要因为自己的忘却而对他耿耿于怀。 国王的女儿打开第三个胡桃,里面是一件比前两件更为漂亮的衣裳,她穿上了它,和她的新郎共同走向教堂。 一群孩子跑来给新人献花,并用彩带围在他们的脚上,牧师为他们祝福,婚礼上一片欢乐。 那伪善的母亲和未婚的新娘从此遭到流放,而最后讲述这个故事的人现在仍在讲个不停呢。 
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