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La bara di vetro 水晶棺材
日期:2023-05-19 11:02  点击:244
Anche un povero sarto può aver successo e giungere ai più altri onori; basta che infili la strada giusta e, soprattutto, che abbia fortuna. Un tale sartorello, svelto e garbato, andava una volta in giro per il mondo; arrivò in un gran bosco e, siccome non sapeva la strada, si smarrì. Si fece notte, e altro non gli restò che cercarsi un giaciglio in quella spaventosa solitudine. Sul morbido muschio avrebbe certo trovato un buon letto, ma la paura delle bestie feroci non gli dava tregua, e alla fine egli dovette decidersi a passar la notte su un albero. Cercò una quercia alta, s'arrampicò fino in cima e ringraziò Dio di aver con sé il suo ferro da stiro, se no il vento che soffiava sulle vette degli alberi l'avrebbe portato via e buttato giù.
 
Dopo aver passato alcune ore nell'oscurità, non senza una certa paura, vide poco distante brillare un lume; e pensando che là ci fosse la casa di una creatura umana, dove anche lui si sarebbe trovato meglio che fra i rami di un albero, scese cautamente, e andò verso quel lume. E arrivò a una minuscola casetta che era fatta di canne e giunchi intrecciati. Bussò con gran coraggio, la porta si aprì, e al chiarore della luce che si riversava al di fuori, egli vide un vecchietto tutto bianco, che indossava un vestito di stracci colorati. "Chi siete e cosa volete?," domandò il vecchio con voce stridente. "Sono un povero sarto," egli rispose, "che la notte ha sorpreso qui nel bosco; e vi supplico di accogliermi nella vostra capanna fino a domattina." - "Va per la tua strada!," rispose il vecchio, "con vagabondi non voglio aver nulla da fare; cercati un alloggio altrove." Detto questo, fece per scappar dentro, ma il sarto lo trattenne per la falda della giacca e lo pregò con tanto calore che il vecchio, che non era poi così cattivo come voleva sembrare, finì con l'impietosirsi e l'accolse nella sua capanna, dove gli diede da mangiare e poi gli indicò un buon letta in un angolo.
 
Il sarta era così stanco che non ebbe bisogna d'esser cullato, ma dormì beatamente fino alla mattina; e neanche allora avrebbe pensato ad alzarsi, se non fosse stato svegliato da un gran fracasso improvviso: urla e muggiti penetravano attraverso le pareti sottili della casa. Spinto da un improvviso coraggio, il sarto balzò in piedi, si vestì in fretta e furia e corse fuori. E vide accanto alla casetta un gran toro tutto nero e un bel cervo, che lottavano accanitamente. Si assalivano con tal foga che il terreno ne tremava e l'aria rimbombava dei loro gridi. Fu a lungo incerto quale dei due avrebbe riportato la vittoria: alla fine il cervo cacciò le corna nel ventre del nemico; il toro stramazzò a terra con uno spaventoso muggito, e in pochi colpi il cervo lo finì.
 
Il sarto, che aveva assistito alla battaglia con profondo stupore, non si era ancor mosso, quando il cervo corse a gran balzi verso di lui e, prima che potesse fuggire, seni altro lo infilzò con le sue grandi corna. Per un pezzo il sarto non riuscì a raccapezzarsi; passava di gran camera per fossi e siepi, monti e valli, prati e boschi. Si aggrappava con tutt'e due le mani alla punta delle corna e si abbandonava al suo destino. Ma gli pareva proprio di volare. Finalmente il cervo si arrestò davanti a una parete di roccia e lo lasciò dolcemente cadere. Il sarto, più morto che vivo, ebbe bisogno di un bel po' di tempo per tomar in sé. Quando si fu un po riavuto, il cervo, che era rimasto fermo accanto a lui, cozzò con tal violenza contro una porta nella roccia che la porta si spalancò.
 
Ne uscirono lingue di fuoco e poi un gran fumo, e il cervo scomparve. Il sarto non sapeva che fare e dove dirigere i passi, per uscire da quel luogo isolato e tomare fra gli uomini. Mentre se ne stava lì assai indeciso, risonò dalla rupe una voce, e gli gridò: "Entra senza paura, non ti accadrà alcun male." A dir vero, egli esitava, ma, animato da una forza misteriosa, ubbidì alla voce e, per la porta di ferro, arrivò in una gran sala, dove soffitto, pareti e pavimenti erano fatte di lucide pietre quadrate, e ognuna portava incisi dei segni sconosciuti. Osservò tutto con gran meraviglia e stava per uscire, quando sentì di nuovo la voce, che gli diceva: "Mettiti sulla pietra che è in mezzo alla sala, qui ti attende una gran fortuna."
 
Il suo coraggio eragiunto a tal segno ch'egli obbedì. Sotto i suoi piedi la pietra cedette e sprofondò lentamente. Quando si fermò, il sarto si guardò intomo: si trovava in una sala ampia come la prima. Ma qui c'eran ancora più cose da osservare e da ammirare. Nelle pareti erano scavate delle nicchie dove c'eran vasi di vetro trasparente pieni di spirito colorato o di un fumo azzurrognolo; c'erano sul pavimento, l'uno di fronte all'altra, due grandi casse di vetro, che destarono subito la sua curiosità. In quella a cui s'accostò scorse uno splendido edificio, simile a un castello, circondato da fattorie, stalle e fienili e tante altre belle cose. Tutto era in miniatura, ma lavorato con grandissima cura e bellezza, e pareva intagliato con la massima precisione da una mano maestra.
 
Contemplando quelle rarità, egli non ne avrebbe mai distolto lo sguardo, se di nuovo la voce non si fosse fatta sentire: l'invitò a voltarsi e a guardar l'altra cassa di vetro. Come crebbe la sua meraviglia, quando scorse là dentro una fanciulla di estrema bellezza. Giaceva come addormentata ed era avvolta nei suoi lunghi capelli biondi come in un mantello prezioso; gli occhi erano chiusi, ma il fresco colore del volto e un nastro che si moveva secondo il respiro, dicevano che la fanciulla era viva. Il sarto contemplava la bella col cuore che gli batteva, quando, all'improvviso, ella aprì gli occhi e al vederlo trasalì con lieto sgomento. "Giusto cielo!," grido, ala mia liberazione è vicina! Su, presto, presto, aiutami a uscir dalla mia prigione: se levi il chiavistello di questa bara, l'incanto è rotto, II sarto ubbidì senza esitare; e subito ella sollevò il coperchio di vetro, uscì dalla bara e corse in un angolo della sala, dove si avvolse in un ampio mantello. Poi si mise a seder su una pietra, ordinò al giovane di avvicinarsi e, dopo averlo amorosamente baciato sulla bocca, disse: "Mio liberatore tanto sospirato, il buon Dio ti ha condotto a me e ha posto fine alle mie pene. Il giorno stesso in cui queste hanno termine, deve cominciar la tua felicità, tu sei lo sposo che il Cielo mi ha destinato; amato da me e colmo d'ogni bene terreno, passerai la vita in tranquilla gioia. Siediti e ascolta la mia storia!
 
Io sono la figlia di un conte, e sono molto ricca. I miei genitori morirono che ero ancora in tenera età e nel testamento mi raccomandarono al mio fratello maggiore, dal quale fui allevata. Ci amavamo tanto, e, andavamo così d'accordo nei gusti e nel modo di pensare, che entrambi decidemmo di non sposarci mai e di restare insieme fino alla morte. In casa nostra non mancava la compagnia: vicini e amici venivano spesso a trovarci e tutti erano accolti con la migliore ospitalità. E così fu che una sera arrivò nel nostro castello un cavaliere sconosciuto, e col pretesto di non potere ormai raggiungere il villaggio più vicino, ci chiese ricovero per la notte. Il suo desiderio fu da noi soddisfatto con premurosa sollecitudine, e durante la cena egli c'intrattenne assai piacevolmente con la sua conversazione e con vari racconti. Mio fratello ne fu così rallegrato che lo pregò di fermarsi da noi un paio di giorni, e, dopo qualche esitazione, egli acconsentì. Ci alzammo da tavola soltanto a notte tarda: all'ospite fu assegnata una camera, e io, stanca com'ero, mi affrettai a consegnare le membra alle morbide piume. Mi ero appena assopita che mi svegliarono le note di una musica dolcissima. Non riuscendo a capire donde venisse, volli chiamar la mia cameriera, che dormiva nella stanza attigua; ma, con mio grande stupore, mi accorsi che una forza misteriosa mi aveva tolto la parola, come se un incubo gravasse sul mio petto: ero incapace di emettere il più lieve suona. Intanto, alla luce della lampada notturna, vidi il forestiero entrar nella mia camera, che pure era ben chiusa da due porte. Egli mi s'accostò e disse che, grazie alle virtù magiche di cui disponeva, aveva ottenuto che risonasse quella musica soave per svegliarmi, e ora lui stesso poteva attraversare porte ben chiuse, con l'intento di offrirmi il suo cuore e la sua mano. Ma la mia ripugnanza per le sue arti magiche era tale, che non lo degnai di una parola. Per un po' egli non si mosse, probabilmente in attesa di una decisione a lui favorevole; ma siccome continuavo a tacere, dichiarò con rabbia che si sarebbe vendicato, e avrebbe trovato il mezzo di punire il mio orgoglio; e abbandonò la stanza. lo passai la notte in estrema angoscia, e mi assopii soltanto verso il mattino. Quando mi svegliai, corsi nella stanza di mio fratello per informarlo di quel che era accaduto, ma non lo trovai, e il cameriere mi disse che, allo spuntar del giorno, era andato a caccia col forestiero.
 
Ebbi subito un cattivo presentimento. Mi vestii in fretta, feci sellare il mio cavallo favorito e, accompagnata soltanto da un servo, corsi verso il bosco. Il servo stramazzò col cavallo, che si era rotto una zampa, e non potè più seguirmi. lo continuai la mia strada senza fermarmi, e dopo qualche minuto vidi il forestiero venirmi incontro, con un bel cervo, ch'egli teneva al laccio. Gli domandai dove avesse lasciato mio fratello e come avesse preso quel cervo, che aveva dei grandi occhi da cui scorrevan le lacrime. Invece di rispondermi, egli scoppiò a ridere fragorosamente. lo m'infuriai, estrassi una pistola e la scaricai contro quel mostro; ma il colpo rimbalzò dal suo petto e colpì alla testa il mio cavallo. Caddi a terra, e il forestiero mormorò alcune parole, così che persi la conoscenza.
 
Quando ripresi conoscenza, mi sono trovato in questa grotta sotterranea in una bara di vetro. Il mago è apparso ancora una volta ha detto che si voltò mio fratello in un cervo, il mio castello con tutti gli accessori sono diminuite in altro petto di vetro, e la mia trasformato in fumo, la gente avrebbe vietato in bottiglie di vetro. Volevo aggiungere che io il suo desiderio ora, quindi sarebbe facile mettere tutto torna nel suo stato precedente, ha solo bisogno di aprire i vasi, e tutto sarebbe tornato alla sua forma naturale. Gli ho risposto come poco come la prima volta. Egli scomparve, lasciandomi nella mia prigione, dove ero sopraffatto da un sonno profondo. Tra le immagini che passavano davanti alla mia mente, era il più confortante che un giovane uomo è venuto e mi ha salvato, e quando oggi ho aperto gli occhi, così ti vedo e vedo il mio sogno realizzato. Aiutami a realizzare le cose che sono successe in quelle visioni. La prima è che eleviamo la cassa di vetro in cui il mio castello è su quel vasto pietra.
 
La pietra, quando si lamentava, sollevato con la giovane donna e il giovane uomo in altezza e rosa attraverso l'apertura nel soffitto nella stanza superiore, dove potevano quindi facilmente raggiungere l'esterno. Qui la fanciulla aprì il coperchio, ed è stato meraviglioso a vedersi come il castello, le case e fattorie allungati e cresciuto nella più grande rapidità alla dimensione naturale. Sono tornati di nuovo alla caverna sotterranea e lasciato i bicchieri pieni di fumo dal orso pietra. Appena aveva aperto la bottiglia la signora in modo che il fumo blu è uscito e ha trasformato in persone che vivono, in cui la donna ha riconosciuto i suoi servi e la sua gente. La sua gioia era ancora ulteriormente aumentata quando suo fratello, che aveva ucciso il mago del toro, in forma umana è venuto fuori dal bosco, e anche lo stesso giorno la fanciulla, in conformità con la loro promessa, la mano felice di Schneider presso l'altare.
 
谁能断言穷裁缝不能干一番惊天泣地的伟业,并赢得荣誉? 其实也无需别的,只要他走对地方,但最重要的是他要有这个福份。 曾经就有这么个小裁缝,他既举止文雅,又心灵手巧,一次他出去旅行,来到一片大森林,由于不知方向,迷了路,这时天又黑了,他孤独万分,又无别的法子,当务之急是找张床来睡。 说不定能在苔藓上找张床,舒舒服服地睡一觉,但又害怕野兽,所以他便放弃了这念头,最后决定在树上过一夜。 于是他找了棵橡树,爬上树梢,谢天谢地他带上了熨斗,否则掠过树梢的风早把他吹得老远了。
他在黑夜里静静地呆着,好一段时间里既担惊受怕,又浑身哆嗦。 这时只见不远处有灯光在闪动,他心想那儿准会有人住着,肯定比这树梢上舒服得多。 于是他便小心翼翼地爬下树,向灯光处走去。 灯光指引着他来到一个茅棚前,他壮着胆敲了敲门。 门开了,灯光里他瞧见了一个小老头,满头灰白,穿着一件七零八乱、五颜六色的破衣服。 "你是谁?想干什么?"老人不耐烦地问道。 "我是个穷裁缝,在荒郊野外的黑夜里让您受惊了,我想求您让我进来住一宿。""你走吧!"老人粗暴地答道,"我可不想和乞丐打交道,到别处去找落脚点吧!"说完就要缩进屋内,裁缝一把抓紧对方衣角,苦苦哀求。 老人外表虽尖刻,心地倒不坏,最后还是软下心来,把他让进了屋内,给了他一些东西吃后,便在屋角给他一张舒服的床让他睡。
辛苦了一天的裁缝也不需要人去催眠,舒舒服服地一觉睡到了大天亮,要不是被外面突然的一声巨响给震醒,他可不想起床呢! 此刻他只觉得一片呼啸声混杂着吼叫声,穿过墙壁传进屋内。 裁缝突然一跃而起,迅速披上外衣,冲出了屋子。 只见在茅棚的不远处,一头身躯庞大的黑牛和一头漂亮的牡鹿正严阵以待,随时准备投入撕杀。 不久它们就怒气冲冲地撞在了一起,撞击的力量震撼着脚下的大地,叫声在空中回荡不已。 它们酣斗了好一阵,不分胜负。 这时只见牡鹿用犄角猛地戳入对方的身躯,公牛应声倒下了,发出了一阵令人颤慄不已的吼声,牡鹿接着又用几犄角结果了公牛。
裁缝目睹了眼前的这场搏杀,惊得目瞪口呆,竟双脚纹丝不动地钉在了那儿。 就在他准备转身逃命时,牡鹿猛地向他扑来,一下把他掀在犄角上。 牡鹿驮着他穿过乱石丛林、山岭沟谷、森林草地 ,速度之快,一时他都回不过神来。 他只得双手紧握角端,一切听天由命,他只觉得自己在腾飞。 最后他们来到了一堵石壁前,牡鹿把他轻轻地放在地上,此刻的裁缝已吓得半死,好一阵才缓过神来。 等他稍稍清醒后,站在身旁的牡鹿,双角对准石门猛地一撞,门便猛地开了。 里面突然喷出一股火,随后又是一阵浓烟,眼前的牡鹿倾刻就被吞没了。 现在该怎么办呢? 是否撒腿就跑,离开这荒郊野地,重新回到人世间去呢? 他一时拿不定主意。 这时听到一个声音在喊:"进来把,别怕!里面没有鬼吃你。"他犹豫了片刻,最后受到一股神奇的力量驱使,他顺从那个声音,穿过一扇铁门,走进了一片空阔的洞厅。 只见洞顶、洞壁、洞底都镶着一块块方正的石头,擦得光溜溜的,每块上面都刻着一些他不认识的符号。 他盯着眼前的一切,惊叹不已。 就在他要转身走出山洞之际,那个声音又喊道:"站到中央那块石头上去,可有好运在等着你呢!"
裁缝便鼓起了勇气,听从了命令。 脚下的石头挪动了,慢慢地向深处沉去。 着地后,裁缝环视一下四周,发现自己站在另一个如上面一般大小的洞厅中。 然而他不看则已,一看更觉得惊奇万分。 只见壁上挖空多处,里面摆放着一个个透明的玻璃花瓶,瓶内或充满了五颜六色的酒精,或装着蓝色的气体,大厅的中央摆放着两口水晶棺材,相向而立。 这一切立刻引起了他的好奇心,他向其中的一只棺材走去,发现里面装着一个类似城堡的建筑物,漂亮无比,周围有农舍、马厩、仓库,以及其它许多上好的东西。 一切都是那样的小巧,做工又是那般的精致,仿佛是出自一位技艺精湛的雕刻匠之手。
面对这稀世之物,他顿时想如非非。 要不是那个声音又在叫他,他可看傻了眼。 那声音要他转过身来,让他看这对面的水晶棺,那水晶棺更令他惊奇万分,里面竟躺着位少女,貌似天仙,她安详地躺在那里,仿佛睡着一般。 她的那头秀发包裹着全身,仿佛披着件精美的披风,她双眼紧闭,但肌肤色泽光亮,那条发带也随着呼吸而上下起伏,种种迹象表明她还活着。 裁缝盯着眼前这位绝色佳人,心跳加剧。 突然她睁开了双眼,一见他便惊喜万分,"老天保佑!"她叫道,"快!快帮我从这监牢里出来,只要你把水晶棺材背后的横栓轻轻一推,我便自由了。"裁缝毫不迟凝地照做了,只见她一把掀开棺盖,站了出来,又走到大厅的一角,在那儿披上一件大斗篷,然后在一块石头上坐了下来。 她命令年青人走上前来,友好地亲吻一下他的嘴唇,然后说道:"我盼望已久了,蒙老天开恩,总算把你带到此地,结束了我的不幸。从今以后你将有享不尽的荣华富贵。老天替我挑选了你做我的丈夫,你将终生幸福快乐,有我爱你,还会富甲天下。你坐下来,听听我的身世吧!
"我原是位富贵的伯爵家的千金小姐,当我仍在襁褓时,父母便撒手双双离我而去。在他们的遗嘱里把我托给了我的哥哥,是他把我扶养成人。我们兄妹俩相依为命,有着相同的思维、共同的兴趣爱好 ,并彼此打定主意终生不结婚。 我们家也不是没有别的伴侣,邻居朋友也常来看顾我们,我们对待每个人都一样热情周到。 一天傍晚,我们的城堡来了位陌生客,他声称已无法赶到下一站,想在此借宿一晚。 我们毫不忧豫地答应了他,还请他和我们共进晚餐。 席间他给我们讲了些故事,逗得我们高兴得不得了,使哥哥越发喜欢这陌生人,求他和我们再多呆几天,他听后稍作忧豫,便答应了。 这顿饭一直吃到了深夜,饭后陌生人被带进了一间房子。 此时我累极了,一骨碌爬上床就躺下了。 我刚睡着,耳边忽然传来了悠扬悦耳的音乐声,把我给唤醒了。 不过我也不知音乐声来自何处,便想叫醒睡在隔壁的侍女。 但奇怪的是,我的声音竟给一股不知来自何处的力量卷走了,我只觉得似乎有件可怕的东西压在我胸口,使我发不出声来。 这时借着夜光,我瞧见了那位陌生客穿过两重拴好的门,走进了我的房间。 他来到我的跟前,说他施了法术,用美妙的音乐把我唤醒,并吹嘘说只要凭着意念,就可来去自由,所有的门栓对他都无济于事。 我渐渐地讨厌起他的法术来,不过我拒不回话。 他在我旁边站了好一会,显然想得到一个好的评价,我却仍是默不作声。 他发怒了,声称一定要报复,并首先得消去我的气焰,说完便离开了房间。 那天晚上,我一直睡不安稳,只是天亮前我才稍稍合了会眼。 我醒来后,就匆匆地走到哥哥那儿,不过在他房间没找到他,仆人告诉我黎明时分哥哥已骑着马跟陌生人打猎去了。
"我马上怀疑事情不妙,便匆匆穿上衣服,命人备好马,只带随从一人,飞速向森林赶去。跑着,跑着,不意随从跌断了腿,落后了,追不上我。我却一刻也不敢停,拼命追赶,很快就瞧见了陌生人,他正牵着一头漂亮的牡鹿朝我走来。我质问他把哥哥弄到哪去了,他又从哪儿牵来这牡鹿,说时只见两股泪水从牡鹿那双大大的眼中流了出来。他非但不回答我,反而开始大笑起来,见此情形我勃然大怒,拔出手枪,对准那可恶的家伙就是一枪。奇怪的是子弹竟给弹了回来,直接射入了我的马的头颅。我吓昏跌倒在地,陌生人口中念念有词,使我完全失去了知觉。
"当我醒来时,发现自己竟躺在了洞内这口水晶棺材中。术士又来了,声称已把我哥哥变成了一头牡鹿。我们的城堡及里面的一切已被他施法缩小成现在这模样,并被装在另一个水晶棺内。我的臣民则被化成了一股烟,装进了瓶中。他还一再声称只要我肯屈服,一切均可恢复原状。对他来说也无需别的,只要打开棺盖就行。我仍不动摇,他走了,把我给监禁在此,接着我便睡着了。梦中我的眼前景象万千,其中最令人欣慰的是见到一位年青人来解救了我。当我睁开眼时,一眼便见到了你,瞧,我果然梦已成真了!帮我再实现其它的梦想吧!当务之急是我们得先把装着城堡的水晶棺挪到那块大石上去。"
等他们把东西放好后,石块便载着少女与裁缝穿过洞顶的窟隆,一起往上升去,到达了上面的洞厅,从这儿他们可以轻易地踏入野外。 这时 ,少女一把掀开了棺盖,只见那些曾是缩小的农舍便神奇地扩张开来,顷刻间便恢复了原状。 少女和裁缝又重新走回下面的洞厅,再次把那些盛着烟雾的瓶罐搬上石块,没等少女完全打开瓶盖,里面突然喷出一股蓝烟,随即变成了一个个活生生的人。 她立刻认出那是她原来的仆人和臣民,更使她快乐的是,她竟见到了她的哥哥,他刚才把变成牛形的巫师杀死了。 自己便恢复了原形,正从林中走来。 就在这一天,少女也履行了她的承诺,嫁给了幸运的小裁缝。 
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