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CAPITOLO 8 - Allarme notturno(2)
日期:2023-09-28 23:53  点击:286

Rimasi silenziosa nella speranza che lei continuasse e continuò infatti, facendo precedere le sue osservazioni da una risatina, quasi volesse privarle di ogni valore.

«Io sarò magari una vecchia mummia conservatrice, ma talvolta penso che se la moglie di un archeologo non nutre un vero interesse per i lavori del marito, è meglio che non segua le spedizioni. Spesso, nascono degli attriti...»

«La signora Mercado...» suggerii.

«Oh, lei...» La signorina Johnson trascurò l'osservazione. «Io pensavo alla signora Leidner. E una donna deliziosa, ed è comprensibilissimo che il professore ne sia "cotto" come si dice... Ma non posso fare a meno di pensare che lei non sia a posto qui... Mette le cose sossopra, ecco.»

Dunque anche la signorina Johnson pensava, come la signora Kelsey, che la responsabilità della situazione era da attribuirsi alla signora Leidner. Ma allora da dove provenivano i terrori della signora Leidner?

«Lei mette sossopra lui» proseguì la signorina Johnson. «E io... io sono come un vecchio cane, fedele ma geloso. Non mi piace vederlo così preoccupato e stanco. Tutta la sua mente dovrebbe esser rivolta all'opera che sta compiendo, e non alla moglie e alle sue sciocche paure! Se questi posti fuori mano le danno sui nervi, doveva restarsene in America. Non posso soffrire le persone che vengono in un posto e non fanno poi che lamentarsene.»

Quasi timorosa di aver detto più di quanto non volesse dire, si affrettò a soggiungere:

«Naturalmente l'ammiro molto anch'io. E una donna deliziosa e di modi squisiti, quando vuole.»

Poi parlammo d'altro.

Pensai che quando parecchie donne vivono insieme, nascono sempre delle gelosie. Evidentemente la signorina Johnson non amava la moglie del suo capo (il che era forse naturale); e, salvo errore, la signora Mercado la odiava addirittura.

Un'altra persona che non poteva soffrire Louise Leidner era la signorina Reilly. Lei venne qualche volta agli scavi, una volta in automobile e altre due volte con un giovanotto, a cavallo, su due cavalli, si capisce. Mi ero messa in mente che avesse un debole per il giovane americano taciturno, Emmott. Quando veniva agli scavi si fermava sempre a parlare con lui; e, pensavo io, lui da parte sua ammirava la ragazza.

Una volta — e con poco giudizio, mi parve — la signora Leidner commentò la cosa a pranzo.

«Quella ragazza, la Reilly, dà sempre la caccia al nostro David» disse con un risolino. «Perfino agli scavi, viene a stuzzicarlo! Dio, quanto sono sciocche le ragazze!»

Il signor Emmott non rispose, ma arrossì, sotto la sua pelle abbronzata. Poi alzò gli occhi e li fissò in quelli di lei con una curiosa espressione, ferma e quasi di sfida.

Lei sorrise debolmente e guardò da un'altra parte.

Udii Padre Lavigny mormorare qualcosa, ma quando gli dissi: «Prego?» lui si limitò a scrollare il capo.

Quel pomeriggio il signor Coleman mi disse:

«Per esser smcero, nei primi tempi la signora Leidner non mi andava affatto a genio... Mi saltava addosso tutte le volte che aprivo bocca per parlare... Poi ho cominciato a capirla meglio. E una delle donne più gentili che mai abbia incontrato. Ci si trova a dirle le nostre cose più intime senza neppur rendercene conto. Oggi è stata un po' pungente verso Sheila Reilly, ma anche Sheila è stata molto scortese con lei un paio di volte. Questo è il difetto di Sheila: non ha educazione... E un caratterino, poi...!»

Non ne dubitavo. Il dottor Reilly la vizia troppo.


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