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CAPITOLO 13- Arriva Hercule Poirot(1)
日期:2023-11-24 09:34  点击:285
Non dimenticherò mai l'impressione che ricevetti nel vedere per la prima volta Hercule Poirot. Naturalmente, in seguito, mi abituai al suo aspetto, ma, all'inizio, fu un vero colpo, e credo che la stessa impressione l'abbiamo avuta ognuno di noi.
Non so come me lo fossi immaginato... qualcosa sul tipo di Sherlock Holmes, credo; alto, snello, con una faccia acuta e intelligente. Invece! Un tipo che, a vederlo, era difficile non ridergli in faccia. Sembrava una macchietta da teatro o da cinematografo. Alto poco più di un metro e mezzo, grassoccio, anziano, con un enorme paio di baffi e una testa simile a un uovo! Un parrucchiere da farsa, ecco! E quell'ometto avrebbe dovuto scoprire l'assassino della signora Leidner! Credo che qualcosa della mia impressione trapelasse perché quasi subito lui mi disse, con un buffo ammiccare:
«Non mi trovate di vostro gusto, ma SœUr? Ricordatevi, però, che una torta si può giudicare solo dopo averla assaggiata!»
Vero anche questo, dopo tutto.
Il dottor Reilly lo condusse con la sua auto a Tell la domenica subito dopo pranzo e, prima di ogni altra cosa, Poirot volle vederci tutti riuniti.
Così facemmo, raccogliendoci intorno al tavolo della sala da pranzo. Il signor Poirot sedette a capotavola, tra il professor Leidner e il dottor Reilly.
Quando fummo al completo, il professore si schiarì la voce e parlò col suo solito tono esitante e cortese.
«Credo che tutti voi abbiate sentito parlare del signor Hercule Poirot Egli si trovava a passare per Hassanié, ed ha avuto la bontà di interrompere il suo viaggio per aiutarci. La polizia irachena e il capitano Maitland si sono già messi all'opera, ma in questo caso ci sono... circostanze... circostanze che...» esitò e diede un'occhiata al dottor Reilly come per chiedere aiuto «per le quali potrebbero sorgere difficoltà.»
«Insomma la situazione non è molto chiara» fece l'ometto.
«Oh lui dev'esser preso» esclamò la signora Mercado. «Sarebbe insopportabile che non lo fosse!»
Vidi gli occhi del piccolo forestiero posarsi su di lei come per valutarla.
«Lui? Chi è lui, madame?» chiese.
«L' assassino, naturalmente.»
«Ah, l'assassino!» fece Hercule Poirot.
Parlava come se l'assassmo non presentasse per lui alcun interesse.
Tutti lo guardammo, e lui ci guardò uno per uno.
«Immagino» disse «che nessuno di voi si sia trovato prima d'ora implicato in un caso di assassinio, non è vero?» Ci fu un mormorio generale di assenso.
Hercule Poirot sorrise.
«E evidente quindi che nessuno di voi comprende neppure l'abbici della situazione. E ci sono molte cose spiacevoli, in essa, sì, molte cose spiacevoli. Tanto per cominciare, c'è il sospetto.»
«Sospetto?»
Era stata la signorina Johnson a parlare. Il signor Poirot la guardò e, mi parve, con approvazione. Si sarebbe detto che pensasse: "Ecco una persona intelligente e piena di buon senso! " 
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