Però, quando, per un motivo qualunque, un argomento riesce a produrre una viva impressione, è difficilissimo di attaccarne un altro. Così avvenne quel dopopranzo. La conversazione generale languì e non tardò a cessare affatto. Si formarono invece dei piccoli crocchi, e si potrebbe giurare che in ciascuno di essi si continuava a parlare della catastrofe successa nella Manica. Se ne parlava certo nel mio crocchio.
Eravamo in cinque; io, i due sposi novelli a cui accennai in principio, e due signori di mezza età, tutte conoscenze fatte alla tavola rotonda dell'albergo di Livorno. I due sposi erano siciliani e facevano il loro viaggio di nozze. Il marito mi aveva consegnato il suo viglietto da visita su cui era scritto:—Avvocato Camillo Riani.
La sposa apparteneva a una famiglia di negozianti oriundi francesi, ma stabiliti da un paio di generazioni a Messina. Si chiamava Maria.
Ben di rado m'era successo d'incontrare una così bella coppia. Egli bruno, occhi neri ed espressivi, folta e nerissima barba; ella con capelli tra il biondo ed il castagno, carnagione bianca, pupille del color del mare, denti candidi come l'avorio.
A veder questi due giovani (e non avevano fra tutti e due[Page 58] quarant'anni) si capiva l'amore in ciò ch'esso ha di più intimo e di più squisito, un amore pieno di ingenuità e di freschezza, non isguaiato, non isvenevole, ma troppo intenso e gagliardo da poter nascondersi sotto il manto dell'indifferenza: un amore insomma che tutti vorrebbero provare e inspirare e che desta nell'anima di chi n'è semplice spettatore un'invidia scevra d'acrimonia, una simpatia scevra d'indiscrezione.
Si continuava dunque a parlar tra noi dello scontro fatale de' due vapori, a compianger le vittime, a commiserare i superstiti.
—Senza dubbio,—disse la signora,—tra i superstiti ci son molti più disgraziati che tra le vittime. Son quasi da invidiare le famiglie che perirono intiere. Ma sopravvivere alle persone amate, essere in salvo e non veder più intorno a sè i propri cari! In simili casi io supplicherei il mio salvatore di lasciarmi morire.
—Siete avvertiti,—disse il marito gestendo animatamente e adoperando il voi secondo l'usanza meridionale.—Se questa notte il nostro vapore andasse a fondo e non poteste trarre a riva anche me, non v'incaricate di mia moglie.
—No sicuro,—ella rispose con enfasi.
—Purtroppo,—egli soggiunse nello stesso tuono scherzevole,—purtroppo io sarò tra i primi ad affogare. Non so tenermi a galla un minuto.
Era ormai buio e ci disponemmo a scender sotto coperta.
In quel punto notai che il cielo non era più sereno come un quarto d'ora addietro; in fondo, dalla parte della costa tirrena c'erano alcune nuvole e di tratto in tratto lampeggiava. Forse per effetto dei discorsi tenuti sino allora, quella vista mi fece una certa impressione che però mi guardai bene dal[2] comunicare a' miei compagni i quali non s'erano nemmeno accorti del cambiamento successo nell'atmosfera. Tuttavia, preso in disparte un marinaio, gli chiesi sottovoce:—Avremo burrasca?[Page 59]
Il marinaio, che non era un miracolo di cortesia, si strinse nelle spalle,[3] nè io potei capire se la mia domanda gli sembrasse ridicola o se realmente egli non fosse in grado di far pronostici.
La sala di prima classe era quasi piena. Una signora francese, seduta davanti al pianoforte, sonava a memoria alcuni notturni di Chopin, incoraggiata dalle sommesse approvazioni di dieci o dodici uditori di buona volontà; i posti intorno alla tavola erano in gran parte occupati. Due uomini maturi giocavano a scacchi, i coniugi Riani sfogliavano i giornali illustrati mentr'egli cingeva amorosamente col braccio la vita di lei; un signore calvo che aveva l'aria d'un colonnello in pensione consultava l'Indicatore generale delle ferrovie e dei piroscafi; una zitellona scriveva qualche nota nel suo taccuino. Finalmente, davanti a sette tazze di tè e sette piattini di sandwiches, sedevano con molta gravità sette Inglesi tra maschi e femmine, così somiglianti fra loro che le femmine si distinguevano dai maschi soltanto per merito dei vestiti. Essi mangiavano i sandwiches e sorseggiavano il tè con la regolarità d'una compagnia di soldati che fa l'esercizio,[4] e quando il più anziano fra loro, certo il capo della famiglia, diceva qualche parola, gli altri rispondevano in coro: yes... o yes... indeed.