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意语阅读:Italo Calvino小说(19)
日期:2011-12-08 16:12  点击:144

Amo la notte ascoltar

il grido della sentinella.

Amo la luna al suo passar

quando illumina la mia cella.

Pin proprio in prigione non è mai stato: quella volta che volevano portarlo

ai

discoli,

è scappato. Ogni tanto lo acchiappano le guardie municipali, per

qualche scorribanda per le tettoie del mercato della verdura, ma lui fa

impazzire tutto il corpo di guardia dagli strilli e dai pianti finché non lo

liberano. Ma nella guardina dei vigili un po' c'è stato rinchiuso, e sa cosa

vuoi dire, e perciò canta bene, con sentimento.

Pin sa tutte quelle vecchie canzoni che gli uomini dell'osteria gli hanno

insegnato, canzoni che raccontano fatti di sangue; quella che fa:

Torna

Caserio...

e quella di Peppino che uccide il tenente. Poi, a un tratto,

quando tutti sono tristi e guardano nel viola dei bicchieri e scatarrano, Pin

fa una piroetta in mezzo al fumo dell'osteria, e intona a squarciagola:

- E le toccai i capelli - e lei disse non son quelli -vai più giù che son più

belli, - amor se mi vuoi bene - più giù devi toccar.

Allora gli uomini danno pugni sullo zinco e la serva mette in salvo i

bicchieri, e gridano ? hiuù ? e battono il tempo con le mani. E le donne che

sono nell'osteria, vecchie ubriacone con la faccia rossa, come la

Bersagliera, ballonzolano accennando un passo di danza. E Pin, col sangue

alla testa, e una rabbia che gli fa stringere i denti, si sgola nella

canzonacela fino a lasciarci l'anima:

- E le toccai il nasino - e lei disse brutto cretino -vai più giù che c'è un

giardino.


 


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