Il posto per guardare la pistola è un sottoscala nascosto dove ci si caccia
per giocare a rimpiattino, e arriva un riverbero di luce da un lampione
guercio. Pin svolge il cinturone, apre la fondina e con un gesto che sembra
tiri un gatto per la collottola estrae la pistola: è davvero grossa e
minacciosa, se Pin avesse il coraggio di giocarci farebbe fìnta che fosse un
cannone. Ma Pin la maneggia come fosse una bomba; la sicura, dove avrà
la sicura?
Alla fine si decide a impugnarla, ma bada a non mettere le dita sotto il
grilletto, tenendo ben forte l'impugnatura; pure così si può impugnare bene
e puntarla contro quello che si vuole. Pin la punta prima contro il tubo
della grondaia, a bruciapelo sulla lamiera, poi contro un dito, un suo dito, e
fa la faccia feroce tirando indietro la testa e dicendo tra i denti: ? la borsa o
la vita ?, poi trova una scarpa vecchia e la punta contro la scarpa vecchia,
contro il calcagno, poi nell'interno, poi passa la bocca dell'arma sulle
cuciture della tomaia. E una cosa molto divertente: una scarpa, un oggetto
cosi conosciuto, specie per lui, garzone ciabattino, e una pistola, un
oggetto cosi misterioso, quasi irreale; a farli incontrare uno con l'altro si
possono fare cose mai pensate, si possono far loro recitare storie
meravigliose.