Ora v'era venuto uno donzello, lo quale era figliuolo del re di Pumar, per provarsi con questa donzella; e menò
seco molto bella e nobole compagnia e sí menò 1.000 cavagli, per mettere a la pruova; ma il cuore li stava molto franco
di vincere, e di ciò li parea essere troppo bene sicuro. E questo fue nel tempo del 1280.
Quando lo re Caidu vide questo donzello, sí ne fue molto allegro, e molto disiderava in suo cuore che questo
donzello la vincesse, perciò ch'egli si era u(n) bello giovane e figliuolo d'uno grande re. Ed allora sí fece pregare la
figliuola ch'ella si dovesse lasciare vincere a costui. Ed ella sí rispuose e disse: «Sappiate, padre, che per veruna cosa di
mondo no[n] farei altro che diritto e ragione». Or èccoti la donzella intrata ne la sala a la pruova: tutta la gente che
istava a vedere pregavano che desse a perdere a la donzella, acciò che cosí bella coppia fossero acompagnati insieme. E
sappiate che questo donzello si era forte e prode, e non trovava uomo che lo vincesse, né che si potesse co lui ch'egli no
l[o] vincesse d'ogne pruova.