Quando furono aconci l'una parte e l'altra e gli naccheri incominciarono a sonare da ciascuna parte, allora fu
cominciata la battaglia colle saette. Le saette cominciarono ad andare per l'aria tante che tutta l'aria era piena di saette, e
tante ne saettarono che piú non n'avevano: tutto il campo era pieno d'uomeni morti e di fediti. Poi missoro mano alle
ispade: quella era tale tagliata di teste e di braccia e di mani di cavalieri, che giammai tale non fu veduta né udita, e tanti
cavalieri a terra ch'era una maraviglia a vedere da ciascuna parte, né giammai non morí tanta gente in un campo, che
niuno non potea andare per terra, se no su per gli uomeni morti e fediti. Tutto il mondo pareva sangue, ché gli cavagli
andavano nel sangue insino a mezza gamba; lo romore e 'l pianto era sí grande dei fediti ch'erano in terra, ch'era una
maraviglia a udire lo dolore che facevano.