Tre persone fanno una tigre
Durante il Periodo degli Stati Combattenti, i vari stati si attaccavano reciprocamente, e per far rispettare alle varie parti i patti, si scambiavano tra loro principi ereditieri come ostaggi.
Il ministro dello Stato di Wei, Pang Cong, era sempre investito da incarichi di grande responsabilità dal re di Wei Hui, ed un giorno gli fu affidato il compito di accompagnare il principe come ostaggio presso lo Stato di Zhao. Prima della sua partenza, Pang Cong disse al Re di Wei Hui: "Se una persona viene a riferirvi che in città è comparsa una tigre, Sua Maestà ci crede? " Il re disse: "Certo che no." Pang Cong continuò a chiedere: "Se vi è una seconda e una terza persona che vendono a riferirvi la comparsa di una tigre in città, Sua Maestà ci crede?" Il re disse: "Se tutti lo dicono, ci crederei sicuramente."
Pang Cong allora disse: "Non c'è nessuna tigre in città, questo è un dato di fatto, tuttavia dopo aver ascoltato tre persone che dicono la stessa cosa, Sua Maestà crede veramente che ci sia una tigre in città. Ora devo accompagnare il principe a Handan, capitale del Regno di Zhao. Quando mi allontanerò, non ci saranno soltanto tre persone che mi diffameranno, spero che Sua Eccellenza possa distinguerle imparzialmente".
In seguito, il Re di Wei diede ascolto alle maldicenze di altri e non affidò più compiti importanti a Pang Cong.
Il proverbio "Tre persone fanno una tigre", originalmente usato per ironizzare sull'ignoranza del re di Wei Hui, ora indica che le maldicenze ripetute ad oltranza possono essere prese per vere dalla gente.