Non v'à né uccelli
né bestie, perché non v'ànno da mangiare. E sí vi dico che quivi si truova tal maraviglia.
Egli è vero che, quando l'uomo cavalca di notte per quel diserto, egli aviene questo: che se alcuno remane
adrieto da li compagni, per dormire o per altro, quando vuole pui andare per giugnere li compagni, ode parlare spiriti in
aire che somigliano che siano suoi compagnoni. E piú volte è chiamato per lo suo nome propio, ed è fatto disviare
talvolta in tal modo che mai non si ritruova; e molti ne sono già perduti. E molte volte ode l'uomo molti istormenti in
aria e propiamente tamburi. E cosí si passa questo grande diserto.
Or lasciamo del diserto, e diremo dell[e] provinc[e] che sono all'uscita del diserto.