E tutti gli uccegli del Grande Sire e degli altri baroni ànno una piccola tavola d'ariento al piede, ov'è scritto lo
nome di colui de cui egli è l'uccello. E per questo è conosciuto di cui egli è, com'è preso, e è renduto a cui egli è, s'egli
non sa di cui e' si sia, sí 'l porta ad un barone ch'à nome bulargugi, ciò è a dire 'guardiano delle cose che si truovano'. E
quegli che 'l piglia, se tosto nol porta a questo barone, è tenuto ladrone, e cosí si fa di cavagli o d'ogne cosa che si
truova. E quello barone sí le fa guardare tanto che si truova di cui egli èe; e ogni uomo ch'à perduto alcuna cosa,
incontanente ricorre a questo barone. E questo barone stae tuttavia nel piú alto luogo de l'oste con suo gonfolone perché
ogni uomo lo veggia, sí che chi à perduto, sí se ne ramenta allotta quando 'l vede; e cosí no vi si perde quasi nulla.
E quando 'l Grande Sire vae per questa via verso il mare Aziano, che io v'ò contato, egli puote vedere molte
belle viste di vedere prendere bestie e uccegli; e non à solazzo al mondo che questo vaglia.