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De la moneta del Grande Ka [ ne].
Egli è vero che in questa città di Canbalu è la tavola del Grande Sire; e è ordinato in tal maniera che l'uomo
puote ben dire che 'l Grande Sire àe l'archimia perfettamente; e mosteròvilo incontanente.
Or sappiate ch'egli fa fare una cotal moneta com'io vi dirò. Egli fa prendere scorza d'un àlbore ch'à nome gelso
— èe l'àlbore le cui foglie mangiano li vermi che fanno la seta —, e cogliono la buccia sottile che è tra la buccia grossa
e 'l legno dentro, e di quella buccia fa fare carte come di bambagia; e sono tutte nere. Quando queste carte sono fatte
cosí, egli ne fa de le piccole, che vagliono una medaglia di tornesegli picculi, e l'altra vale uno tornesello, e l'altra vale
un grosso d'argento da Vinegia, e l'altra un mezzo, e l'altra 2 grossi, e l'altra 5, e l'altra 10, e l'altra un bisante d'oro, e
l'altra 2, e l'altra 3; e cosí va infino 10 bisanti.