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Della città che si chiama Tapigni.
Quando l'uomo si parte de Quisai, e' va una giornata per isiloc, tuttavia trovando palagi e giardini molto belli,
ove si truova tutte cose da vivere e asai. Di capo di questa giornata si truova questa città ch'à nome Tapigni, molto bella
e grande; ed è sotto Quisai. E' sono idoli, e fanno ardere loro corpo; lor moneta è di carte e sono al Grande Kane. Qui
non à 'ltro da dire.
Or diremo d'un'altra ch'à nome Nuigiu, ch'è di lungi da quella 3 giornate per siloc; e sono come que' di sopra.
Di qui si va 2 giornate ver' siloc, tuttavia trovando castella asai e ville, che pare l'uomo vada per una città; e truovane
un'altra, ch'à nome Chegiu, e tutti sono come di sopra.
Di qui si va 4 giornate per isiloc, come di sopra. Qui àe ucelli e bestie asai, come leoni grandissimi e fieri. Qui
no à montoni né berbíci per tutti li Mangi, ma egli ànno buoi, becchi e capr'e porci assai. Di qui ci partiremo, perché
non ci à altro, e andremo 4 giornate e troveremo la città di Ciasia; ed è su uno monte che parte lo fiume, che l'una metà
va in su e l'altra in giuso. Tutte queste città sono de la signoria di Quisai: tutti sono come que' di sopra.
Di capo de le 3 giornate si truova la città di Cangu — e' sono come quell[i] di sopra — ed è la sezzaia città di
Quisai. Or conincia l'altro reame de' Mangi, ch'è chiamato Fughiu.