Un giorno del 2003, racconta Lo Verso, per risolvere un problema burocratico col Comune a Villabate andò a parlare con «l'uomo d'onore» Nicola Mandalà: «Mi promise che si sarebbe attivato, poi allargò il discorso e iniziò a parlare di argomenti politici. Mi disse che non c'erano problemi neppure a livello regionale e nazionale. Affermò: "Non abbiamo nessun problema neppure con i partiti del centro, abbiamo nelle mani Saverio Romano e Totò Cuffaro"». Cuffaro, ex governatore udc della Sicilia, sconta in carcere la condanna per il favoreggiamento di Cosa Nostra; Romano è stato nominato a marzo ministro dell'Agricoltura da Berlusconi dopo il decisivo appoggio al governo del suo gruppo di «Responsabili», fuoriusciti dall'Udc e altri gruppi. All'epoca era indagato (circostanza che suscitò le pubbliche perplessità del presidente della Repubblica sul suo ingresso nel governo) e ora è imputato per concorso in associazione mafiosa. Al giudice che dovrà decidere sulla richiesta di fare il processo la Procura di Palermo ha inviato i nuovi verbali di Lo Verso, così come alla corte d'appello a cui i pubblici ministeri chiedono un giudizio su Cuffaro per lo stesso reato, concorso con la mafia, dopo il proscioglimento in primo grado.
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