Nelle rispettive memorie, le parti d'accusa considerano infatti provato che la giovane, originaria di Padova, arrivata a Barcellona con un'amica il 28 giugno per trascorrere le vacanze nella località della Costa Brava, conobbe Santiago Victor Diaz Silva, soprannominato «el Gordo», durante una festa in un bar di Lloret. «A partire da quel momento, l'accusato cominciò a intavolare una relazione con Federica Squarise, dandole baci e abbracci e restandole accanto durante tutta la serata», è detto nella memoria della Procura, citato dall'agenzia Europa Press. Alle 2,30 del mattino, le ragazze proseguirono la festa in un altro locale, dove giunse anche Victor Diaz Silva, che insisté «con la stessa attitudine» pressante nei confronti della vittima, che aveva continuato a ingerire bibite alcoliche. Alle 3,45 del mattino, la ragazza decise di tornare all'hotel dove alloggiava, ma l'accusato le corse dietro e dopo averla raggiunta per strada «approfittando del fatto che le facoltà cognitive e di volontà» di Federica erano offuscate dall'alcol, la condusse in una zona isolata dove la stuprò. La ragazza si oppose con tutte le sue forze, come hanno dimostrato i graffi e i brandelli di pelle del suo carnefice, ritrovati sotto le unghie nel corso dell'autopsia. Ma non potè difendersi dall'energumeno di 1,83 metri di altezza e 120 chili di peso che, secondo la ricostruzione, le strinse il collo per soffocarla, lasciandola in stato di incoscienza. La ragazza era ancora viva quando il suo carnefice, «notando che respirava, le introdusse un indumento nella bocca, per assicurarsi che morisse per asfissia».
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