Le loro navi sono cattive e molte ne pericala, perché non sono confitte con aguti di ferro, ma con filo che si fa
della buccia delle noci d'India, che si mette in molle ne l'(a)cqua e fassi filo come setole; e con quello le cuciono, e no si
guasta per l'acqua salata. Le navi ànno una vela, un timo[n]e, uno àbore, una coverta, ma quando sono caricate, le
cruopono di cuoie, e sopra questa coverta pongono i cavalli che menano in India. No ànno ferro per fare aguti e è
grande pericolo a navicare con quelle navi.
Questi adorano Malcometto. E èvi sí grande caldo, che se no fosse li giardini co molta acqua di fuori da la
città, ch'egli ànno, non camperebboro. Egli è vero che vi viene uno vento la state talvolta di verso lo sabione con tanto
caldo che, se gli uomini non fugissoro a l'acqua, non camperebboro del caldo. Elli seminano loro biade di novembre e
ricogliele di marzo, e cosí fanno di tutti loro frutti; a da marzo inanzi non si truova niuna cosa viva, cioè verde, sopra
terra, se non lo dattaro, che dura infino a mezzo maggio; e questo è per lo grande caldo. Le navi non sono impeciate, ma
sono unte d'uno olio di pesce. E quando alcuno vi muore, sí fanno grande duolo; e le donne si pia(n)gono li loro mariti
bene quattro anni, ogne die almeno una volta, con vi(ci)ni e co' parenti.