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Come 'l Preste fece prendere lo Re dell'Oro.
E quando lo re intese ciò che costoro li dissero, buonamente che no morío di dolore, e disse: «Deh, figliuoli,
non v'ò io onorati assai? Perché mi volete voi mettere nelle mani del mio nemico?». Quegli rispuosero che convenía che
cosí fosse. Alora lo menaro al Preste Gianni. Quando lo Preste Gianni lo vide, n'ebbe grande allegrezza, e disseli ch'egli
fosse lo malevenuto, quelli non seppe che si dire. Alotta comandò ch'egli fosse messo a guardare bestie, e cosí fue. E
questo li fece fare per dispetto, tuttavia bene guardandolo.
E quando egli ebbe guardate le bestie due anni, egli sel fece venire dinanzi, e fecegli donare ricche vestimenta,
e fecegli onore assai. Poscia li disse: «Signore re, aguale puo' tu bene vedere che tu non se' da guerregiare meco».
Rispuose lo re: «Messer, sempre conobbi ch'io non era poderoso da ciò fare». Alotta disse il Preste: «Io non ti voglio
piú fare noia, se no che io ti farei piacere e onore». Allotta fagli donare molti begli arnesi, e cavagli, e compagnia assai,
e lasciòllo andare. E questi si tornò al suo reame, e da quella ora inanzi fue suo amico e servidore.
Or vi conterò d'un'altra matera.