E sappiate che danno a' buoi ed a' camegli ed a'
montoni ed a' ronzini piccoli a ma(n)giare pesci; e questa si è la vivanda che danno a le loro bestie. E questo è per
cagioni che in loro contrada sí non à erba, perciò ch'ella si è la piú secca contrada che sia al mondo. E li pesci di che si
pascono queste bestie, sí si pigliano di marzo e d'aprile e di maggio in sí grande quantità ch'è una maraviglia. E seccagli
e ripongogli per tutto l'anno, e cosí li danno a loro bestie; veritade si è che le bestie loro vi sono sí avezz[e] che, cosí
vivi com'egli escono dell'acqua, sí li mangiano.
Ancora vi dico ch'egli si ànno di molti buoni pesci, e fannone biscotto; ch'elli tolgono questi pesci e tagliali a
pezzuoli quasi d'una libbra il pezzo, e poscia sí li apiccano e fannoli seccare al sole; e quando sono secchi sí li
ripongono, e cosí li si mangiano tutto l'anno come biscotto.
Qui si nasce lo 'ncenso in grande quantità e fassine molto
grande mercatantia.
Altro non ci à da ricordare; partimoci di questa cità ed andamo verso la cità Dufar.