Graziosissime donne, niuno atto della Fortuna, secondo
il mio giudicio, si può veder maggiore, che vedere uno
d'infima miseria a stato reale elevare, come la novella di
Pampinea n'ha mostrato essere al suo Alessandro addi-
venuto. E per ciò che a qualunque della proposta mate-
ria da quinci innanzi novellerà converrà che infra questi
termini dica, non mi vergognerò io di dire una novella,
la quale, ancora che miserie maggiori in sé contenga,
non per ciò abbia così splendida riuscita. Ben so che,
pure a quella avendo riguardo, con minor diligenzia fia
la mia udita; ma altro non potendo, sarò scusata.