Alla quale,
acciò che compiuta fosse, volle Domeneddio, abbondan-
tissimo donatore quando comincia, sopraggiugnere le
liete novelle della vita e del buono stato d'Arrighetto
Capece.
Per ciò che, essendo la festa grande e i convitati (le don-
ne e gli uomini) alle tavole ancora alla prima vivanda,
sopraggiunse colui il quale andato era in Cicilia, e tra
l'altre cose, raccontò d'Arrighetto che, essendo egli in
Catania per lo re Carlo guardato in prigione quando il
romore contro al re si levò nella terra, il popolo a furore
corse alla prigione e, uccise le guardie, lui n'avean tratto
fuori, e sì come capitale nemico del re Carlo, l'avevano
fatto lor capitano e seguitolo a cacciare e ad uccidere i
franceschi.