Appresso dico che, in quanto in voi fu, voi
l'uccideste, per ciò che per voi non rimase, mostrandovi
ogn'ora più crudele, che egli non s'uccidesse colle sue
mani; e la legge vuole che colui che è cagione del male
che si fa sia in quella medesima colpa che colui che 'l fa.
E che voi del suo essilio e dello essere andato tapin per
lo mondo sette anni non siate cagione, questo non si può
negare. Sì che molto maggiore peccato avete commesso
in qualunque s'è l'una di queste tre cose dette, che nella
sua dimestichezza non commettavate.