Che più si può dire (lasciando stare il contado e alla cit-
tà ritornando) se non che tanta e tal fu la crudeltà del
cielo, e forse in parte quella degli uomini, che infra 'l
marzo e il prossimo luglio vegnente, tra per la forza del-
la pestifera infermità e per l'esser molti infermi mal ser-
viti o abbandonati né lor bisogni per la paura ch'aveono
i sani, oltre a centomilia creature umane si crede per
certo dentro alle mura della città di Firenze essere stati
di vita tolti, che forse, anzi l'accidente mortifero, non si
saria estimato tanti avervene dentro avuti? 0 quanti gran
palagi, quante belle case, quanti nobili abituri per adie-
tro di famiglie pieni, di signori e di donne, infino al me-
nomo fante rimaser voti! O quante memorabili schiatte,
quante ampissime eredità, quante famose ricchezze si
videro senza successor debito rimanere!