- Maestro, assai bene e cortesemente gastigate n'avete
della nostra presuntuosa impresa; tuttavia il vostro amor
m'è caro, sì come di savio e valente uomo esser dee; e
per ciò, salva la mia onestà, come a vostra cosa ogni vo-
stro piacere m'imponete sicuramente.
Il maestro, levatosi co' suoi compagni, ringraziò la don-
na, e ridendo e con festa da lei preso commiato, si partì.
Così la donna, non guardando cui motteggiasse, creden-
do vincere, fu vinta: di che voi, se savie sarete, ottima-
mente vi guarderete.