8. Grandi Onde.
All'inizio dell'era Meiji viveva un famoso lottatore che si chiamava O-nami, Grandi
Onde. O-nami era fortissimo e conosceva l'arte della lotta. Quando gareggiava in privato,
vinceva persino il suo maestro, ma in pubblico era così timido che riuscivano a batterlo
anche i suoi allievi.
O-nami capì che doveva farsi aiutare da un maestro di Zen. In un piccolo tempio poco
lontano soggiornava temporaneamente Haku ju, un insegnante girovago. O-nami andò a
trovarlo e gli spiegò il suo guaio.
«Tu ti chiami Grandi Onde,» gli disse l'insegnante «perciò stanotte rimani in questo
tempio. Immaginati di essere quei marosi. Non sei più un lottatore che ha paura. Tu sei
quelle ondate enormi che spazzano via tutto davanti a loro, distruggendo qualunque cosa
incontrino. Fa' così, e sarai il più grande lottatore del paese».
L'insegnante lo lasciò solo. O-nami rimase in meditazione, cercando di immaginare se
stesso come onde. Pensava alle cose più disparate. Poi, gradualmente, si soffermava
sempre più spesso sulla sensazione delle onde. Man mano che la notte avanzava le onde
si facevano più grosse. Spazzarono via i fiori coi loro vasi. Sommersero perfino il
Buddha nella sua cappella. Prima dell'alba il tempio non era più che il continuo fluire e
rifluire di un mare immenso.
Al mattino l'insegnante trovò O-nami assorto in meditazione, con un lieve sorriso sul
volto. Gli batté sulla spalla. «Ora niente potrà più turbarti» gli disse. «Tu sei quelle onde.
Travolgerai tutto ciò che ti trovi davanti».
Quel giorno stesso O-nami partecipò alle gare di lotta e vinse. E da allora, nessuno in
Giappone riuscì più a batterlo.