24. Recitare i sutra.
Un contadino chiese a un prete Tendai di recitare i sutra per sua moglie che era morta.
Finita la recitazione, il contadino domandò: «Tu credi che mia moglie ne trarrà
vantaggio?».
«La recitazione dei sutra sarà di beneficio non solo a tua moglie, ma anche a tutti gli
esseri senzienti» rispose il prete.
«Se dici che sarà di beneficio a tutti gli esseri senzienti,» ribatté il contadino «sta' a
vedere che mia moglie è troppo debole e gli altri ne approfitteranno per rubarle il
vantaggio che toccherebbe a lei. Sicché recita i sutra soltanto per lei, su da bravo».
Il prete gli spiegò che un buddhista vuole elargire benedizioni e augurare benefici a ogni
essere vivente.
«Questa è una bella regola,» tagliò corto il contadino «ma stavolta fa' un'eccezione, per
piacere. Ho un vicino che è un gran villano e mi fa sempre un sacco di sgarbi. A me basta
che da tutti quegli esseri senzienti tu escluda lui».