51. Il miso acido
Il monaco cuoco Dairyo, nel monastero di Bankei, decise di prendersi cura della salute
del suo vecchio insegnante e di servirgli soltanto miso fresco, una pasta di soia mescolata
con grano e lievito che spesso fermenta. Bankei, notando che il miso servito a lui era
migliore di quello dei suoi allievi, domandò: «Chi è il cuoco, oggi?».
Dairyo fu mandato a chiamare. E da lui Bankei seppe che, data la sua età e la sua
posizione, doveva mangiare soltanto miso fresco. Allora disse al cuoco: «Dunque tu
pensi che non devo mangiare affatto». E detto questo, entrò nella sua stanza e chiuse la
porta a chiave.
Dairyo, seduto davanti alla porta, chiedeva perdono all'insegnante. Bankei non
rispondeva. Per sette giorni rimasero Dairyo seduto fuori e Bankei chiuso dentro.
Infine, per disperazione, un seguace gridò a Bankei: «Tu puoi anche star bene, vecchio
maestro, ma questo giovane discepolo deve mangiare. Non può continuare a star digiuno
per l'eternità!».
Allora Bankei aprì la porta. Sorrideva. Disse a Dairyo: «Io insisto per mangiare quello
che mangia l'ultimo dei miei seguaci. Quando diventerai insegnante, voglio che non te ne
dimentichi».
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