C'era una volta un re che aveva un parco nel quale si trovava un albero che aveva delle mele d'oro. Quando le mele furono mature, non fece in tempo a trascorrere la notte e già ne mancava una, sicché‚ il re andò in collera e ordinò al giardiniere di vegliare ogni notte sotto l'albero. Il giardiniere lasciò di guardia il figlio maggiore, ma questi a mezzanotte si addormentò e il giorno dopo mancava un'altra mela. La notte seguente dovette vegliare il secondo, ma a mezzanotte anch'egli di addormentò e al mattino mancava una mela. Ora era la volta del terzo figlio, e il giardiniere non ne era gran che soddisfatto, ma poi si co
nvinse e gli permise di fare la guardia. Il giovane si distese sotto l'albero e vegliò, vegliò. Allo scoccare della mezzanotte, udì nell'aria un frullar d'ali e vide un uccello d'oro giungere in volo. Mentre l'uccello stava staccando con il becco una mela dall'albero, il figlio del giardiniere rapidamente gli tirò una freccia. La freccia non gli fece nulla e l'uccello fuggì, lasciando tuttavia cadere a terra una delle sue piume d'oro. Il giovane la raccolse e il mattino dopo la portò al re che riunì subito il consiglio. Tutti dichiararono, unanimi, che una piuma come quella valeva più di tutto il regno. Allora il re disse: -Non me ne faccio nulla di una sola piuma: voglio tutto l'uccello e l'avrò-. Il figlio maggiore si mise allora in cammino, sicuro di trovare l'uccello d'oro. Dopo un po' scorse una volpe al limitare del bosco; subito imbracciò il fucile e prese la mira. Ma l'animale incominciò a parlare e disse: -Non sparare e ti darò un buon consiglio. So che stai cercando l'uccello d'oro, e questa sera arriverai in un villaggio dove ci sono due locande, l'una dirimpetto all'altra. Una è ben illuminata e piena di allegria, ma non entrarci: vai invece nell'altra, anche se ha un brutto aspetto!-. Ma il giovane pensò: "Un animale può forse darmi un co
nsiglio assennato?" e sparò, senza riuscire tuttavia a colpire la volpe che distese la coda e fuggì nel bosco. Egli proseguì e la sera giunse nel villaggio dove si trovavano le due locande: in una cantavano e ballavano, mentre l'altra aveva un aspetto povero e angusto. "Sarei un vero sciocco" pensò "se andassi in quella miserabile locanda, invece di andare nella più bella!" Così entrò nell'allegra osteria, si diede alla bella vita e scordò l'uccello e la propria terra natia. Passò un po' di tempo, siccome il figlio maggiore non faceva ritorno, si mise in cammino il secondo. Anche lui incontrò la volpe che gli diede il buon co
nsiglio ma, quando giunse davanti alle due locande, vide suo fratello che lo chiamava dalla finestra di quella piena di baldoria. Egli non seppe resistere e scordò ogni buon proposito. Passò un'altro po' di tempo e anche il terzo fratello volle mettersi in cammino, ma il padre non voleva lasciarlo andare perché‚ gli era affezio
nato e temeva gli capitasse una disgrazia per cui non potesse più far ritorno come gli altri due. Tuttavia, per aver pace, lo lasciò infine partire. Così anche il terzo figlio incontrò la volpe al margine del bosco e ricevette il buon consiglio. Egli era buono d'animo e le risparmiò la vita; allora la volpe disse: -Sali dietro, sulla mia coda, così andremo più in fretta!-. Non appena fu a posto, la volpe si mise a correre, e via di carriera, che i capelli fischiavano al vento. Quando arrivarono al villaggio, il giovane smontò, seguì il buon co
nsiglio e, senza guardarsi attorno, entrò nella misera locanda, dove pernottò tranquillamente. Il mattino dopo incontrò di nuovo la volpe che gli disse: -Cammina sempre dritto e giungerai a un castello davanti al quale si troverà un intero reggimento di soldati. Dormiranno e russeranno tutti e tu non devi badare a loro: entra invece nel castello, e dentro troverai una stanza dov'è appesa una gabbia di legno con l'uccello d'oro Accanto vi sarà, in bella mostra, una gabbia d'oro; ma bada bene di non togliere l'uccello dalla sua brutta gabbia per metterlo in quella preziosa: potrebbe andarti male-. Dopo aver detto queste parole, la volpe distese nuovamente la coda, il giovane vi si sedette sopra, e via di carriera, che i capelli fischiavano al vento. Giunto al castello, il principe trovò tutto come gli aveva detto la volpe. Entrò nella stanza dove c'era l'uccello d'oro in una gabbia di legno, accanto vi era un'altra gabbia, tutta d'oro, e anche le tre mele, sparse qua e là. Allora egli pensò: "Sarebbe ridicolo lasciare quel bell'uccello in una gabbia così brutta- Così aprì la porticina, afferrò l'animale e lo mise nella gabbia d'oro. Ma subito l'uccello mandò un grido così acuto che i soldati si svegliarono, catturarono il principe e lo co
ndussero davanti al re. Il giorno dopo fu giudicato e, siccome egli ammise la propria colpa, fu co
ndannato a morte. Ma il re disse. -Puoi aver salva la vita a una sola condizione: devi portarmi il cavallo d'oro che corre veloce come il vento; in compenso ti potrò regalare l'uccello d'oro-. Il principe si mise in cammino, tutto triste, sospirando. D'un tratto si trovò davanti la volpe che gli disse: -Vedi cosa ti è successo a non ascoltarmi? Tuttavia, se vuoi seguirmi, ti aiuterò a trovare il cavallo d'oro. Devi andare sempre dritto fino a quando arriverai a un castello; e lì, nella scuderia c'è il cavallo d'oro. Davanti alla scuderia ci saranno gli stallieri, ma dormiranno e russeranno, così tu potrai entrare tranquillamente e portare via il cavallo d'oro. Bada solo di mettergli la sella brutta di legno e cuoio non quella d'oro appesa lì accanto-. Dopo che la volpe ebbe detto queste parole, il principe le si sedette sulla coda, e via di carriera, che i capelli fischiavano al vento. Tutto si svolse come aveva detto la volpe: gli stallieri russavano tenendo in mano delle selle d'oro. Ma quando egli vide il cavallo d'oro, si rammaricò di dovergli mettere la sella brutta. "Farà una brutta figura" pensò. "E' opportuno che gli metta una sella che si addica a un animale così bello!" E mentre stava cercando di togliere una sella d'oro dalle mani di uno stalliere, questi si svegliò, e con lui si svegliarono anche gli altri, acciuffarono il giovane e lo gettarono in prigione. Il giorno dopo fu nuovamente co
ndannato a morte, tuttavia gli promisero di fargli grazia e di regalargli l'uccello e il cavallo d'oro, se fosse riuscito a co
nquistare una meravigliosa principessa. Il giovane si mise in cammino tutto triste, ma ben presto si imbatté‚ di nuovo nella volpe. -Perché‚ non mi hai ascoltato?- disse l'animale. -A quest'ora avresti l'uccello e il cavallo. Ti aiuterò ancora una volta: vai sempre dritto e questa sera giungerai a un castello. A mezzanotte la bella principessa va a fare il bagno nel padiglione, tu entraci e dalle un bacio: così potrai portarla con te; bada solo che non dica addio ai suoi genitori.- Poi la volpe stese la coda, e via di carriera, che i capelli fischiavano al vento. Quando giunse al castello trovò tutto come aveva detto la volpe e a mezzanotte egli baciò la bella principessa nel padiglione. Ella disse che l'avrebbe seguito volentieri, ma lo supplicò piangendo di lasciarla andare a prendere co
ngedo dal padre. Da principio egli rifiutò, ma la principessa piangeva sempre più e gli si gettò ai piedi, finché‚ egli finì col cedere. Ma non appena la fanciulla andò dal padre, questi si svegliò, e con lui si svegliarono tutti gli altri che erano nel castello; arrestarono il giovane e lo misero in prigione. Il re gli disse: -Non avrai mai mia figlia, a meno che tu non riesca a spianare il mo
nte che è davanti alle mie finestre e mi toglie la vista; ti do otto giorni di tempo-. Ma la mo
ntagna era così grande che neanche la forza di tutti gli uomini del mo
ndo avrebbe potuto spostarla. Il principe lavorò sette interi giorni senza interrompersi mai, ma quando vide quanto poco avesse co
ncluso ne ebbe grande dolore. Tuttavia la sera del settimo giorno arrivò la volpe e gli disse: -Va' pure a dormire, farò io il, tuo lavoro-. Il mattino dopo, quando il giovane si svegliò, la mo
ntagna era scomparsa; allora andò dal re tutto contento, gli disse che aveva assolto il suo compito e che a lui toccava ceder la figlia. Volente o nolente, il re dovette mantenere la promessa. Così i due partirono insieme, ma la volpe li raggiunse e disse: -Adesso dobbiamo fare in modo di ottenere tutte e tre le cose: la fanciulla, il cavallo e l'uccello-. -Sì, se ti riesce- rispose il giovane -ma sarà difficile.- -Ascoltami e sarà cosa fatta- disse la volpe, e aggiunse: -Quando giungerai dal re che ti ha chiesto di portargli la principessa meravigliosa, digli: "Eccovela!." Tutti andranno in visibilio e tu mo
nterai subito in sella al cavallo d'oro, porgerai la mano a tutti in segno d'addio, e per ultimo, alla bella fanciulla. Allora tirala su di slancio e parti a spron battuto-. Il principe seguì il co
nsiglio e si portò via la bella fanciulla; allora la volpe gli disse di nuovo: -Quando arriveremo davanti al castello dov'è custodito l'uccello, io e la principessa ti aspetteremo fuori dal portone; tu invece entrerai nel cortile a cavallo dicendo: "Vedete bene che vi ho portato l'animale che volevate!." Essi allora ti porteranno l'uccello, ma tu rimarrai seduto a cavallo e dirai che anche tu vuoi vedere se davvero si tratta dell'animale che volevi, e, quando lo avrai in mano, parti alla gran carriera-. Tutto andò a meraviglia e, quando il principe ebbe anche l'uccello d'oro, fece sedere la fanciulla sul cavallo e proseguirono il cammino finché‚ giunsero in un gran bosco. Là li raggiunse la volpe e disse: -Adesso devi uccidermi e tagliarmi la testa e le zampe-. Ma il giovane rifiutò e la volpe disse: -Se proprio non vuoi farlo, accetta ancora un buon consiglio. Guardati da due cose: non comprare carne da forca e non sederti sull'orlo di un pozzo-. "Se non si tratta che di questo, non è niente di difficile!" pensò il giovane. Proseguì per la sua strada con la fanciulla, finché‚ giunse al villaggio dove erano rimasti i suoi fratelli. C'era gran tumulto e rumore, e quand'egli chiese di che si trattasse, gli risposero che dovevano essere impiccati due furfanti. Avvicinandosi, vide che si trattava dei suoi due fratelli, che avevano compiuto ogni sorta di misfatti dissipando i loro averi. Allora egli disse: -Non è proprio possibile risparmiare la loro vita?-. -No- rispose la gente -a meno che non vogliate impiegare il vostro denaro per riscattarli.- Egli non stette a pensarci due volte e pagò quanto gli chiesero. Allora i fratelli furono liberati e proseguirono il viaggio con lui. Ma quando giunsero nel bosco in cui avevano inco
ntrato la volpe per la prima volta, il luogo era tanto fresco e ameno che i due fratelli dissero: -Riposiamoci un po' accanto al pozzo, mangiamo e beviamo!-. Egli acconsentì, e mentre parlavano, si sedette distrattamente sull'orlo del pozzo, senza alcun sospetto. Ma i due fratelli lo spinsero all'indietro, facendolo precipitare in fo
ndo al pozzo; poi presero la fanciulla, il cavallo e l'uccello e ritornarono dal padre dicendo: -Abbiamo co
nquistato tutte queste cose e te le portiamo-. Tutti erano felici, tranne il cavallo che non mangiava, l'uccello che non cantava e la fanciulla che piangeva sempre. Il fratello minore si trovava intanto in fo
ndo al pozzo, che per fortuna era asciutto e, benché‚ non si fosse rotto neanche un osso, non riusciva tuttavia a escogitare il modo di uscirne. In quel mentre arrivò ancora una volta la volpe e lo sgridò perché‚ non aveva ascoltato il suo consiglio. -Pure- disse -non posso fare a meno di aiutarti a venir fuori; afferra la mia coda e tienti forte.- Così, strisciando, la volpe riuscì a tirarlo fuori dal pozzo Quando furono in salvo, l'animale disse: -I tuoi fratelli hanno fatto appostare delle sentinelle che hanno l'incarico di ucciderti se ti vedono-. Allora egli indossò le vesti di un pover'uomo e giunse così, senza che nessuno lo riconoscesse, alla corte di suo padre. E non appena arrivò il cavallo si rimise a mangiare l'uccello riprese a cantare e la fanciulla smise di piangere. Il re si stupì e domandò spiegazioni alla fanciulla. -Non so- rispose la principessa -ero così triste, e ora sono tanto felice! Come se fosse arrivato il mio vero sposo.- E gli raccontò tutto quello che era successo, malgrado gli altri fratelli avessero minacciata di ucciderla se mai rivelava qualcosa. Il re fece chiamare a raccolta tutta la gente del castello, e venne anche il giovane, nei suoi cenci da mendicante, ma la fanciulla lo rico
nobbe subito e gli si gettò fra le braccia. I fratelli furono arrestati e giustiziati, mentre il giovane sposò la bella fanciulla e, dopo la morte del padre, ne ereditò il regno. Molto tempo dopo, il principe tornò nel bosco e incontrò la vecchia volpe che lo supplicò nuovamente di ucciderla e di tagliarle la testa e le zampe. Egli lo fece, e subito la volpe si trasformò in un uomo: era il fratello della regina che finalmente era libero da un incantesimo.
从前,一个国王的美丽花园里长着一棵结金苹果的树,每当金苹果结果时,他每天都要去数一遍。 有一年,在金苹果成熟的时候,他发现每过一个晚上,金苹果都会少一个,国王非常恼怒,令园丁通宵达旦地在树下看守。 园丁先派了他的大儿子去看守。 到了午夜十二点钟,这个大儿子睡着了,第二天早晨发现又少了一个金苹果。 当晚,园丁又派了他的二儿子去看守,可到了半夜,二儿子也睡着了,早晨清点时发现还是少了一个。 于是第三个儿子请求去看守,园丁开始不想让他去,担心他去会有危险,但最后还是答应了儿子的请求。 晚上,这个年青人躺在树下小心看守着。 时钟敲过十二下后,他听到空中传来沙沙作响的声音,仔细一看,原来树上飞来一只纯金的鸟儿,正在用嘴猛啄着一个苹果。 园丁的儿子马上跳了起来,张弓搭箭向金鸟射去,箭并没有射中,只把金鸟尾巴上的金羽毛射落了一根,金鸟飞走了。 第二天早晨,金羽毛被送到了国王面前,国王马上召集群臣进行确认。 所有大臣都一致认为,这是一根价值连城的金羽毛,比王国里的所有财富都要值钱。 可国王却说:"一根羽毛对我来说毫无用处,我要的是整只金鸟。"
园丁的大儿子听到后,认为这是一件很容易的事,于是他出发找金鸟去了。 走了不多远,他来到一片树林前,看见林边坐着一只狐狸,便马上取下弓箭准备射杀它。 可那狐狸竟开口说话了:"不要射我,我将给你一个善意的忠告。我知道你此行的目的是什么,你一定是想去找那只金鸟。今天晚上,你将走到一个村庄,你到达那儿时,会看到两个门对着门的小旅店。其中一间非常热闹,看起来也很富丽堂皇,你千万不要进去。对面一间小旅店尽管门庭萧条简陋,但你应该到那里面去过夜。"园丁的大儿子想:"这样一只野兽知道什么事情呢?"因此,他还是张弓搭箭向那只狐狸射去,但却没有射中它,狐狸夹起尾巴跑进了树林。 他收起弓箭又继续上路了。 晚上,他来到那个村庄,庄子里果然有两个小旅店。 其中的一间旅店里面,客人们在唱歌跳舞,尽情享受,而另一间小旅店看起来又脏又破旧。 看到这一情景,他说道:"要是我住进这间破旧的房子,而不去那间可爱舒畅的旅店享受,我岂不是一个大傻瓜了。"所以,他毫不犹虑地走进了那间热闹非凡的房子,加入了又吃又喝的客人行列,最后还住了下来,花天酒地地过着堕落生活。 什么金鸟呀,家庭呀,早让他忘到九霄云外去了。
大儿子一直没有回来,也没有听到他的消息。 过了一些时候,园丁只好让二儿子出发去找金鸟。 和他哥哥一样,他也遇到了同样的事情:首先是看到那只狐狸,狐狸同样给了他忠告;接着他来到两间小旅店门口,看到他的哥哥正站在那间寻欢作乐的旅店窗口叫他进去,他经不住那种诱惑,也走进了那间旅店,最后,也和他哥哥一样把金鸟、家庭忘到九霄云外去了。
又过了好些时候,园丁的小儿子同样也想出去寻找金鸟,可父亲怎么也不答应,因为他非常喜爱这个儿子,担心他去了会遭不幸而回不了家。 可他的小儿子不想待在家里 ,在他软磨硬泡之下,父亲最终还是同意让他去了。 当他来到树林边时,他遇到了那只狐狸,聆听了狐狸对他的忠告。 他没有像他那两个哥哥一样用弓箭射它,而是对狐狸表示了谢意。 所以那只狐狸说道:"坐在我的尾巴上来吧,这样你能就走得快一点。"他听从它的话坐了上去,狐狸马上跑了起来。 跨过树丛,越过乱石,速度之快,连他们的毛发也在风中嗖嗖作响。
当他们来到那个村庄时,年青人跳了下来。 他牢记狐狸的忠告,不加思索地就走进了那间普普通通的简陋旅店,在那里安心地过了一夜。 第二天早上,他正要上路,狐狸又来对他说:"一直往前走,你将看到一座城堡。在城堡前,有一大队士兵躺在地上打鼾睡觉,你不要惊动他们,进城堡后一直向前走,你会找到一间房子。房子里有一只木鸟笼,笼子里关的正是那只金鸟,木笼旁边还有一只漂亮的金鸟笼,你千万不要将金鸟从那只普通鸟笼里转到漂亮的鸟笼去!否则你将后悔莫及的。"之后,狐狸又把尾巴伸了出来让年青人坐上去。 跨过树丛,越过乱石,他们的毛发又在风中嗖嗖作响。
来到城堡门前,一切都如狐狸所说那样。 这位园丁的儿子于是走进了城堡,找到了那间房子。 金鸟就关在悬挂在房子里的那只木鸟笼子里,木鸟笼的下面还放着一只金鸟笼,旁边放的正是丢失的三个金苹果。 他想:将如此漂亮的鸟装在这么一只普通的鸟笼里带走真是一件荒唐可笑的事。 所以他打开木鸟笼,将金鸟抓出来准备放在金鸟笼里。 就在这时,金鸟昂首大叫了一声,所有的士兵都醒了,他们立即把他抓住,把他带到他们的国王面前。 第二天早晨,法庭开庭审判了他,一切陈述完毕后,他被判了死刑,不过国王让他找到那匹跑起来如风驰电掣般的金马,要是他办到了,不仅可以免去他的死刑,而且还可以让他带走那只金鸟。
他再次上路了,一路上唉声叹气,显得非常绝望。 这时,他的好朋友狐狸又来了,它说:"看看 ,你不听我的忠告,才发生了这些事情。 不过,如果你按我的吩咐去做的话,我将告诉你怎么去找那匹金马。 要找那匹马,你只要一直向前,就会走进一座城堡,那匹金马就站在城堡里的马厩里,马夫正睡在这马厩的旁边打着鼾。 你悄悄地把马牵走,将马厩旁那付旧皮制马鞍给马套上,千万不要套上那付金马鞍! "说完,年青人坐在了狐狸的尾巴上。他们跨过树丛,越过乱石,毛发在风中嗖嗖作响。
一切都如狐狸说的一样,那马夫躺在那儿正鼾睡着,一只手还搭在金马鞍上。 当这位园丁的儿子看到金马后,他认为将那付皮制马鞍套在金马上也太委屈马了,心想:"我将给金马配那付好的,这样配起来才相称。"当他拿动那付金马鞍时,马夫醒了,立即大声地叫了起来。 听到叫声,卫兵们马上冲进来把他抓住了。 第二天早晨,他再次被送上了法庭,审判结果是判处死刑,但如果他能带来一位远方的美丽公主,就可免去死刑,金马也归他所有,他只好同意了。
怀着沉痛的心情,他又上路了。 那只熟悉的狐狸再次出现在他面前,说道:"你为什么不听我的话呢?如果你听了我的话,你现在就已经拥有金鸟和金马了。这样吧,我再给你一个忠告。一直往前走,到晚上你将到达一座城堡。晚上十二点钟,那位公主要去澡堂,你跳上前去,亲吻她一下,她就会让你带着她离开那里。但要注意,千万不要答应她去向她父母告别!"说完,狐狸伸出尾巴让他坐了上去。 跨过树丛,越过乱石,他们的毛发在风中嗖嗖作响。
当他来到那座城堡时,一切都如狐狸所说的那样。 晚上十二点钟,这位年青人等那位姑娘去洗澡时,跳上前去亲吻了她一下,她便马上说愿意跟他走 ,但却泪水涟涟地恳求他让她去向父亲告别。 开始他拒绝了,到后来看到她伤心的样子,还是答应了她。 当她来到父亲的房间时,卫兵们醒了,这样他又成了囚犯。
他被带到了国王面前,国王说:"你根本就不可能得到我女儿,除非你能在八天之内,把我窗前那座挡住我视线的山给挖掉。"那座山真大,即使动用全世界的人来挖,恐怕也挖不掉,他干了七天之后,那座山还像没动过似的。 正在他绝望之际,狐狸又来了,它说:"你去睡觉吧,我来替你挖。"第二天早晨醒来,那座山不见了,他高兴地来到了国王面前,告诉他那座山已经挖掉了,他得把公主许配给他。
国王不得不实践他的诺言,让这位年青人和公主离去。 路上,狐狸跑来对他说:"我们将拥有所有的三件宝贝:公主,金马,金鸟。"年青人听了说道:"真的吗!这可是一件不容易的事,你怎么办到呢?"
狐狸说道:"只要你听我的吩咐,就能办到。当你去见那个国王时,他会问你要美丽的公主,你把公主给他,他肯定非常高兴。在骑上他给你的金马后 ,你伸手向他们告别,最后与公主握手,然后趁这个机会迅速把她拉上马来坐在你后面,再猛踢金马,全速飞驰离去。 "
一切都进行得很顺利,少年骑着马带着公主与狐狸会合了。 狐狸又对他说:"当你去金鸟所在的那座城堡时,我和公主就留在城门边,你骑着金马进城去,给那个国王交差。他看到确实是他要的马时,就会让你带走金鸟。但你必须坐在马上不动,就说你想看看那只鸟,以便证实是不是那只真正的金鸟。当你将金鸟提到手上时,立即飞驰离开。"
一切都如狐狸吩咐的那样,他带着金鸟出了城堡,和公主会合后,他们策马来到了一片大树林,这时,狐狸对他说:"请杀死我吧,砍下我的头和脚。"但年青人拒绝了,他认为这是忘恩负义之举。 狐狸又说:"你不杀我就算了,但不管怎样,我还是将给你一个忠告:有两件事你要当心,千万不要从绞刑架上赎回任何人,千万不要坐在河岸边。"说完,狐狸就离去了。 年青人想:"好吧!要做到这些也不是什么难事。"
他和公主骑着马往回家的路上走。 当他们来到两个哥哥居留的村庄时,听到了一片吵闹声和喧哗声,他向一个人打听发生了什么事,那人说:"有两个人要被绞死了。"来到近前一看,那两个人竟是他的哥哥 ,他俩现在已经沦为强盗了。 他马上问:"难道就没有办法能救他们了吗?"那人说:"没有办法,除非有人肯为这两个恶棍拿出他全部的钱,才能买得他们的自由。"听到这句话,他不假思索地拿出了所要的赎金,将两个哥哥救了下来,然后与两个哥哥一起走上了回家的路。
当他们来到第一次遇到狐狸的树林时,那里很凉爽,两个哥哥高兴地说:"我们到河边去坐坐,休息一会儿,吃点东西,喝几口水吧!"他马上说:"好吧!"完全忘了狐狸的忠告,来到河边坐了下来,根本没有想到会有什么不幸的事情发生。 两个哥哥心怀鬼胎,悄悄地走到他后面,猛地把他推下了河岸,然后带着公主、金马和金鸟回家去了。 他们见到国王后,进言说:"所有这些都是由我们辛勤拼搏争来的。"这一来,大家高兴极了。 但那匹马却不进食了,鸟也不肯唱歌了,公主整天整天地哭泣。
年青的小儿子落到河床上,幸运的是河床几乎是干的,可是他的骨头几乎都给摔断了,在河床上躺了很久才站起来。 河沿非常陡峭,他没能找到上岸的路。 狐狸再一次出现了,它责备他不听它的忠告,否则就不会有这场祸患。 最后狐狸又说:"我不能让你留在这儿,我就再从危难中救你一次吧。来!抓住我的尾巴,牢牢地抓紧。"接着,将他拉上了河岸。 上岸之后,狐狸对他说:"你的哥哥还在提防着你,只要你一露面,被他们发现了,他们就会杀了你。"他只好将自己打扮成一个穷人模样,悄悄地来到国王的院子里。 他刚一进门,马儿开始进食了,鸟儿也开始唱歌了,公主也不再哭泣。 当他见到国王后,将他哥哥的所有欺诈劣迹都告诉了他,国王马上派人将他们抓了起来,并惩办了他们。 公主又回到了他的身边,后来国王去世了,他便成了这个王国的继承人。
很久以后,有一天,他到那片树林去散步,又遇见了那只狐狸。 狐狸声泪俱下地恳求他把它杀死,切下它的头和脚 ,最后他不得不这样做了。 刚做完,狐狸马上变成了一个人,这人竟是公主失踪了多年的哥哥。