Il mattino dopo, quando condussero le mucche al pascolo, il contadinello chiamò il pastore e gli disse: "Vedete, ho qui un vitellino, ma è ancora troppo piccolo e bisogna portarlo." - "Sta bene!" disse il pastore; lo prese in braccio, lo portò al pascolo e lo lasciò sul prato. Il vitellino stette sempre fermo come se mangiasse, e il pastore disse: "Ben presto sarà in grado di correr da solo: guarda come mangia!" La sera, quando fu ora di ricondurre il branco, disse al vitello: "Se sai stare qui a rimpinzarti, puoi anche andar con le tue gambe; non ho più voglia di portarti a casa in braccio." Ma il contadinello se ne stava sulla porta ad aspettare il suo vitellino; quando vide il pastore attraversare il villaggio senza il vitellino, gliene chiese notizie. Il pastore rispose: "E ancora là che mangia; non ha voluto smetterla per venire con noi." Ma il contadinello disse: "Storie! Io devo riavere la mia bestia." Ritornarono insieme nel prato, ma qualcuno doveva aver rubato il vitello perché‚ non c'era più. Disse il pastore: "Se ne sarà andato." Ma il contadinello disse: "Non la bevo!" e condusse davanti al sindaco il pastore che fu condannato per la sua negligenza e dovette dare al contadinello una mucca a risarcimento del vitello smarrito.
Finalmente il contadinello e sua moglie avevano la mucca tanto desiderata; si rallegrarono di cuore, ma non avevano mangime e non potevano nutrirla, perciò decisero di macellarla. Salarono la carne e il contadinello andò in città a vendere la pelle, per comperare con il ricavato un altro vitellino. Strada facendo giunse a un mulino dove trovò un corvo senz'ali; per pietà lo raccolse e lo avvolse nella pelle. Ma il tempo era tanto brutto, tirava vento e la bufera imperversava, sicché‚ egli, non potendo proseguire, tornò al mulino e chiese alloggio.
La mugnaia era sola in casa e disse al contadinello: "Sdraiati sulla paglia," e gli diede un po' di pane e formaggio. Il contadinello mangiò e si coricò con la sua pelle vicino; la mugnaia pensò: "Costui è stanco e dorme." In quella arrivò il prete, e la donna, accogliendolo con cortesia, disse: "Mio marito non c'è, possiamo far baldoria." Il contadinello tese le orecchie e, sentendo parlare di ristoro, si seccò che avesse dovuto accontentarsi di pane e formaggio. La donna intanto mise in tavola ogni ben di Dio: arrosto, insalata, focaccia e vino. Si erano appena seduti a tavola e stavano per mettersi a mangiare, quando da fuori bussarono alla porta. "Ah, Dio, è mio marito!" e in fretta nascose l'arrosto nel tegame, il vino sotto il guanciale, l'insalata nel letto, la focaccia sotto il letto e il prete nell'armadio. Poi aprì al marito e disse: "Dio sia lodato, sei qui!" Il mugnaio vide il contadinello disteso sulla paglia e domandò: "Che cosa vuole costui?" - "Ah," disse la moglie, "è arrivato durante la tempesta e ha chiesto ricovero; allora gli ho dato del pane e formaggio e gli ho detto di sdraiarsi sulla paglia." L'uomo disse: "Non ho nulla in contrario, dammi solo qualcosa da mangiare." La donna rispose: "Ho soltanto del pane e del formaggio." - "Da' pure," rispose l'uomo. Guardò il contadinello e disse: "Vieni a mangiare con me!" Il contadinello non se lo fece dire due volte, si alzò e mangiò con lui. Poi il mugnaio gli chiese: "Cos'hai lì nella pelle?" Il contadinello rispose: "C'è dentro un indovino." - "Può indovinare anche per me?" domandò il mugnaio. "Perché‚ no?" rispose il contadinello, "ma dice solo quattro cose e la quinta la tiene per se." Il mugnaio, incuriosito disse: "Fallo indovinare." Allora il contadinello premette il corvo sulla testa e quello gracchiò facendo 'crr, crr'. "Che ha detto?" domandò il mugnaio. Il contadinello rispose: "Per prima cosa ha detto che c'è del vino sotto il guanciale." - "Sarà roba del diavolo!" esclamò il mugnaio, andò e trovò il vino. "Continua!" soggiunse. Il contadinello fece di nuovo gracchiare il corvo e disse: "Secondo: ha detto che c'è dell'arrosto nel tegame." - "Sarà roba del diavolo!" esclamò il mugnaio, andò e trovò l'arrosto. Il contadinello interrogò ancora l'indovino e disse: -Terzo: ha detto che c'è dell'insalata nel letto-. -Sarà roba del diavolo!- esclamò il mugnaio, andò e trovò l'insalata. Infine il contadinello premette ancora una volta il corvo, facendolo gracchiare e disse: -Quarto: ha detto che c'è della focaccia sotto il letto-. -Sarà roba del diavolo!- esclamò il mugnaio, andò e trovò la focaccia. I due si sedettero insieme a tavola, ma la mugnaia aveva una gran paura; andò a letto e prese con s‚ tutte le chiavi. Il mugnaio avrebbe saputo volentieri anche la quinta cosa, ma il contadinello disse: -Prima mangiamo tranquillamente le altre quattro, perché‚ la quinta è sgradevole-. Mangiarono e poi contrattarono quanto dovesse pagare il mugnaio per il quinto pronostico, finché‚ si accordarono su trecento scudi. Allora il contadinello premette ancora una volta la testa del corvo che gracchiò forte. Il mugnaio domandò: -Che ha detto?-. Il contadinello rispose: -Ha detto che fuori, nell'armadio del corridoio c'è nascosto il diavolo-. Il mugnaio disse: -Il diavolo deve uscire!-. Spalancò la porta di casa, si fece dare le chiavi dalla moglie e il contadinello aprì l'armadio. Allora il prete corse fuori più in fretta che pot‚ e il mugnaio disse: -Ho visto una figura tutta nera!-. All'alba il contadinello se la svignò con i trecento scudi. Al villaggio il contadinello a poco a poco s'ingrandì costruendosi una bella casa, e i contadini dicevano: -Il contadinello è sicuramente stato dove nevica l'oro e lo si porta a casa a palate- Allora fu chiamato dal sindaco a render conto della sua ricchezza. Egli rispose: -In città ho venduto la pelle della mucca per trecento scudi-. Udendo questo i contadini vollero anch'essi approfittarne: corsero a casa, ammazzarono tutte le mucche e le scuoiarono per venderne la pelle in città a caro prezzo. Il sindaco disse: -Per prima andrà la mia serva- Quando questa giunse in città dal mercante, non ricavò più di tre scudi per una pelle e, quando arrivarono gli altri, il mercante diede loro ancora di meno dicendo: -Che cosa me ne faccio di tutte queste pelli?-. Allora i contadini si arrabbiarono, perché‚ il contadinello li aveva presi in giro; vollero vendicarsi e lo denunciarono per truffa davanti al sindaco.
Questi condannò il contadinello a morte: doveva essere gettato in acqua in una botte forata. Il contadinello fu condotto fuori e gli portarono un prete che doveva leggergli l'uffizio dei morti. Gli altri dovettero allontanarsi tutti e quando il contadinello guardò il prete riconobbe in lui quello che era stato dalla mugnaia. Così gli disse: -Io vi ho liberato dall'armadio, voi liberatemi dalla botte-. In quella passò di lì un pastore con le sue pecore; il contadinello, sapendo da un pezzo che egli desiderava diventare sindaco, gridò forte: -No, non lo faccio! Anche se tutto il mondo lo volesse, non lo faccio, no!-. All'udirlo, il pastore si avvicinò e chiese: -Che intendi dire, cos'è che non vuoi fare?-. Il contadinello rispose: -Vogliono farmi sindaco se entro nella botte, ma io non lo faccio!-. Il pecoraio disse: -E' tutto qui? Per diventare sindaco io ci entrerei subito-. Il contadinello disse: -Se ci entri diventi anche sindaco-. Il pastore acconsentì soddisfatto, entrò nella botte e il contadinello chiuse il coperchio; poi prese il gregge e lo condusse via. Il prete andò in municipio a dire che l'uffizio funebre era terminato. Allora andarono e rotolarono la botte in acqua. Quando la botte incominciò a rotolare, il pastore gridò: -Sono contento di diventare sindaco! Sono contento di diventare sindaco!-. Tutti credettero che si trattasse del contadinello e risposero: -Lo crediamo anche noi, ma prima devi dare un'occhiata là sotto!-. E gettarono la botte in acqua. Poi i contadini se ne andarono a casa e, quando giunsero al villaggio, videro arrivare il contadinello che, tutto contento, menava tranquillamente un branco di pecore. I contadini allibirono e dissero: -Contadinello da dove vieni? Dall'acqua forse?-. -Certo- rispose il contadinello -sono andato giù giù, finché‚ ho toccato il fondo. Ho sfondato la botte con un calcio e sono sgusciato fuori: c'erano dei bellissimi prati, dove pascolavano tanti agnelli, e ho portato il gregge con me.- I contadini dissero: -Ce ne sono ancora?-. -Oh sì- rispose il contadinello -più del vostro fabbisogno.- Andarono tutti insieme al fiume e nel cielo azzurro c'erano quelle nuvolette che si chiamano pecorelle e si specchiavano in acqua. I contadini gridarono: -Vediamo già le pecore sul fondo!-. Il sindaco si fece avanti e disse: -Scenderò per primo a dare un'occhiata; se tutto va bene vi chiamerò-. Si tuffò e l'acqua fece "plump!." Essi credettero che egli li chiamasse gridando: -Giù!- e tutti quanti si precipitarono dietro in gran fretta. Così il villaggio rimase disabitato e il contadinello, unico erede, divenne un uomo ricco.
从前有个村子,那里的人都很富裕,只有一个人穷得连条牛都没有,更说不上有钱买了,大家叫他"小农夫"。 他和妻子都很想有头自家的牛,于是有一天他对妻子说:"我有个好主意。多嘴的木匠说他愿意给我们做个和真牛一模一样的小木牛,然后漆成棕色,慢慢地就会变成真正的牛了。"妇人觉得这主意挺不错,于是木匠又是砍又是刨,终于做出了一头正在低头吃草的木牛犊,然后刷上油漆。
第二天一早,牧牛人正赶着牛群要出村,小农夫把他拉进屋说:"你瞧,我有头小牛,还不能自己走,你得抱着它走才行。"牧人于是把小木牛抱到牧场,把它放在草地中央。 小木牛总是那么埋头吃草的样子,牧人说:"瞧它那副埋头吃草的劲头,用不了多久就会自己跑了。"
晚上,牧人打算赶着牛群回村。 他对小木牛说:"既然你能吃就吃个够吧。等你吃饱了准能自己回村的。我可不想再抱着你走了。"可是小农夫站在门口等着,看到牧牛人赶着牛进了村,没见到小木牛,就问牧人小牛在哪儿。 "还在牧场吃草呢。它不肯跟我回来。"小农夫说:"我一定得把小牛找回来。"
他们一起来到牧场,没见到牛犊,也不知道什么人把它偷走了。 牧人说:"准是它自己跑了。"小农夫说:"别跟我来这一套。"拉着牧人就找镇长评理去了。 镇长判牧人粗心,罚他赔一头小牛给农夫。
就这样,小农夫和妻子有了一头自家的牛。 他们打心眼里为这盼望已久的事情感到高兴。 可是他们太穷了,没东西喂给它吃,所以没过多久就只得把牛杀了。 他们将牛肉腌制起来,把牛皮扒了下来,打算卖掉之后再买头小牛回来。 他路过一家磨坊,看到一只折断了翅膀的乌鸦。 他同情地把它捡了起来,用牛皮裹好。 这时天上突然下起了暴雨,他不得不到磨坊躲雨。 磨坊主的妻子独自在家,她对小农夫说:"躺在那边的草垛上吧。"又给了他一片面包和一小块干酪。 农夫吃完就把牛皮放在身边,自己在草垛上躺下了。 磨坊主的妻子以为他累了在那儿睡熟了。 这时,教区牧师来了,磨坊主的妻子热情地接待他,说:"我丈夫不在家,我们可以好好吃一顿了。"小农夫听到他们大谈美食,又想到自己只吃了一块面包和一点干酪,心里很不痛快。 只见妇人端出四种不同的美食来:烤肉、沙拉、蛋糕和酒。
他们正要坐下享用,听到外面有人敲门。 妇人说:"天哪!是我丈夫!"她赶忙将烤肉藏到烤炉里,把酒塞到枕头底下,把蛋糕藏到床下面,沙拉藏到床上,最后将牧师藏到门廊上的壁橱里,然后才去给丈夫开门,说:"谢天谢地,你总算回来了!暴风雨那么大,简直像到了世界末日一样。"磨坊主看到躺在草垛上的小农夫,问:"这家伙在这里干什么?""哦,可怜的家伙赶上暴雨了,来请求躲雨。我给了他一块面包和一点干酪,然后把他领到这里来了。"丈夫说:"行了,快点弄些吃的来吧。"可妇人说:"除了面包和干酪,别的就什么都没了。""随便什么都行。"丈夫回答,"我现在能有面包和干酪就觉得挺不错的了。"他看着小农夫,问:"你也来和我一起吃点儿吧。"农夫毫不客气,赶紧起来吃。 这时,磨坊主看到了地上的牛皮和乌鸦,问:"那是什么?""里面是个占卜的。"农夫回答。 "能预言点什么?"磨坊主问。 "怎么不能!"农夫说,"不过它每次只说四件事,第五件只有它自己知道。"磨坊主好奇地说:"那就让它说点什么吧。"磨坊主说。 于是农夫捅了捅乌鸦,使它"呀、呀"地叫了几声。 磨坊主问:"它说啥?"农夫说:"它说,首先枕头下面有一瓶酒。""天哪!"磨坊主喊着冲向枕头,真的从它下面拿出一瓶酒来。 "让它接着说。"磨坊主说。 农夫又捅了捅乌鸦,让它叫出声来,说:"这次它说烤炉里有烤肉。""唉呀!"磨坊主惊叫着跑向烤炉,果然找到了烤肉。 农夫再次让乌鸦预言,说:"这次它说床上有沙拉。""太棒了!"说着磨坊主就走到床边,在那里找到了沙拉。 农夫最后一次捅了捅乌鸦,说:"第四件,床底下有蛋糕。""这倒不错!"磨坊主说着就朝床下看,真的有一盘蛋糕在那里。
两人这时一起吃了起来,磨坊主的妻子则吓了个半死。 她把所有橱柜门都锁了起来,把钥匙拿在手里上床睡了。 可磨坊主还想知道第五件事,农夫说:"我还是先快点吃这四样东西吧,第五件可不是什么好东西。"等吃饱了喝足了,磨坊主还是想知道到底是什么,所以他们就开始讲条件,最后谈定三百金币。 农夫捅了捅乌鸦的脑袋,疼得它"哇、哇"大叫起来。 磨坊主问:"它说什么?"农夫说:"它说魔鬼藏在你家门廊上的柜子里了。""那一定得把它赶走才行。"磨坊主说着打开房门,妇人只好交出钥匙。 农夫替她打开了柜子门,牧师撒腿就跑。 磨坊主说:"还真是的!我亲眼看到那黑黑的恶棍了!"就这样,农夫第二天一早带着三百金币离开了磨坊。
小农夫渐渐讲究起来,而且修起了新房子。 村子里的农夫说:"小农夫准是到了天上落金子的地方,那里的人准是用铁锹铲了金子扛回家的。"于是他们把小农夫带到镇长那儿,逼他说出他的财富是从哪儿来的。 他回答说:"我在城里把牛皮卖了,得了三百个金币。"其他农夫一听牛皮居然能卖那么高的价,纷纷跑回家将牛杀了,扒了皮,希望拿到城里去卖个好价钱。 镇长说:"让我的仆人先去。"仆人来到城里,收牛皮的商人只出两个金币买一张牛皮。 等其他农夫也赶来时,商人连这个价也不肯出了,说:"我拿这么多牛皮干什么?"
那些农夫觉得自己被愚弄了,气急败坏地想要报复。 他们以小农夫在镇长面前说谎的罪名控告他,并一致同意判无辜的小农夫死刑,要把他装进满是洞眼的酒桶沉到河里去。 于是小农夫被带到牧师跟前作最后的忏悔。 这种时候,其他人是必须走开的。 小农夫认出牧师就是那晚在磨坊主家的那个,就说:"我把你从柜子里放了出来,你也该把我从桶里放出来才对。"这时,有个牧羊人赶着一群羊走来。 小农夫知道他一直渴望当镇长,于是大喊:"不!我不当!即是全世界的人要我当我也不当!"牧羊人听了走过来问:"你在喊啥?你不当什么?"农夫说:"他们说只要我愿意把自己装在这桶里就让我当镇长。我可不愿意!""如果当镇长只需要这么做,我倒是很愿意。"说着就放出小农夫,自己钻了进去。 小农夫替他盖上桶盖,赶着他的羊群走了。 牧师回到大伙那儿说祈祷做完了,他们就过来朝河里推酒桶。 桶开始滚动的时候,他们听到有人在里面说:"我很愿意当镇长。"可他们以为是小农夫在说话,就说:"我们的确打算让你当。不过你得先在下面四处瞧瞧。"说完就把桶推下河去了。
农夫们从村子一头往家走,小农夫赶着羊群从另一头默默进了村,样子十分满足。 他们大为惊讶地问:"你从哪儿来?是从水里吗?""是的,"小农夫说,"我一直往下沉啊沉啊,最后沉到河底,推开桶盖一看,原来是一片美丽的大草原,无数只羔羊在那里吃草。所以我就带了一群回来了。"农夫们又问:"那里还有吗?""有啊!"他回答,"多得我想要都要不完。"农夫们决定也去赶一群羊回来。 可是镇长说:"我先去。"他们一起来到河边,蓝天里正好飘过朵朵白云倒映在水中,农夫们喊道:"我们已经看到下面的羊群了!"镇长挤到前面说:"我先下去察看一下,如果真的很多我再叫你们。"说着就"扑嗵"一声跳进水里,那声音像是在喊岸上的人们下去,于是一群人一齐跳了下去,这下子,全村人都死光了,小农夫成了唯一继承人,一下成为了大富翁。