Succedette un lungo silenzio, durante il quale ciascheduno pensando a' casi suoi, non aveva più nulla da dire agli altri.
Sandrino guardava l'Annina con un lungo e languido sguardo, che pareva significare: siamo troppo infelici! la natura ci vorrebbe uniti, la società ci divide! Essa non potendo frenare una lagrima, cercava invano di nasconderla colla mano; soffocava un sospiro, ma il seno agitato svelava la sua ambascia. La signora Matilde era assorta nell'amara rimembranza di speranze svanite. Nella sua gioventù essa aveva amato lo zio di Sandrino, rapitole dalle vicende del quarantotto. Dopo quell'epoca non lo aveva più riveduto. Sapendolo arruolato nell'esercito, si fece sposa al notaio del paese, che, appena divenuto padre d'Annina, la lasciò vedova. La madre perspicace aveva indovinata la reciproca simpatia dei due giovani, e n'era contenta; ma ora la vedeva troncarsi d'un tratto, rinnovandosi nella figlia la dolorosa istoria della sua gioventù: il primo amore perduto![Page 86]
Finalmente ruppe il silenzio dicendo a Sandrino:
—A Roma colla protezione di vostro zio farete un rapido cammino, e travolto dalle ebbrezze della vita pubblica, al pari di lui, avrete ben presto dimenticato il povero villaggio, che vi vide nascere!
Annina esalò un profondo sospiro, e il giovane rispose:
—A Roma, lontano dal mio paesello, sarò isolato e infelice: voi sapete benissimo che non ho mai aspirato a grandezze: figlio unico, con una sostanza sufficiente per vivere agiato, io non desiderava altro che formare una famiglia tranquilla e contenta del paterno retaggio... ma mio padre la pensa diversamente, e mi ripete ogni giorno:—Che cosa vuoi fare in questo misero villaggio? Hai avuto una bella educazione, pensa a trarne partito,[2] non devi sacrificarti al pari di me nell'aridità dei piccoli affari domestici. Io basto a queste cure volgari, tu devi cercare maggiori soddisfazioni, seguendo le pedate di tuo zio; guarda un po' lui come è giunto in pochi anni al sommo del potere guadagnando onori e denaro, mentre io ho passata la vita come un minchione a far l'agente di campagna senza profitti che mi compensino delle noie. Ascolta i consigli della mia esperienza, lasciati slanciare da tuo zio nella vita pubblica, e un giorno sarai contento.... Ora, vi domando io che cosa posso rispondere?
La conversazione venne interrotta dall'arrivo del padre di Sandrino, il quale avendo ricevuto un telegramma dal fratello che ne annunziava per l'indomani l'arrivo, era corso subito dalla signora Matilde per pregarla di volersi recare con sua figlia a tener compagnia al ministro. Ringraziandolo di tale onore, essa rifiutò dapprima recisamente l'invito, ma quando venne assicurata che questo era un desiderio dello stesso ministro, il quale nelle sue lettere chiedeva sempre di lei, non seppe lungamente resistere al desiderio di rivederlo, e diede una cortese adesione. Quantunque avesse oltrepassato i qua[Page 87]rant'anni, era ancora una bella donna, e poteva piacere a chiunque, e tanto maggiormente al ministro, il quale, trovandola libera, poteva forse risolversi a terminare lodevolmente un romanzo incominciato a vent'anni, sospeso come l'appendice d'un giornale, per motivo della politica, mentre probabilmente dopo l'ultima riga il desiderio aveva scritto la solita frase: sarà continuato.