Quando Pin si sveglia vede i ritagli di cielo tra i rami del bosco, chiari
che quasi fa male guardarli. ? giorno, un giorno sereno e libero con canti
d'uccelli. L’'omone è già in piedi accanto a lui e arrotola la mantellina che
gli ha tolto di dosso.
- Andiamo, presto che è giorno, - dice. Hanno camminato quasi tutta la
notte. Sono saliti per oliveti, poi per terreni gerbidi, poi per oscuri boschi
di pini. Hanno visto gufi, anche; ma Pin non ha avuto paura perché
l'omone col berrettino di lana l'ha sempre tenuto per mano.
- Tu caschi
dal sonno, ragazzo mio, - gli diceva I'orhone, tirandoselo
dietro, - non vorrai mica che ti porti in braccio?
Difatti Pin faticava a tener gli occhi aperti, e si sarebbe volentieri lasciato
andare nel mare di felci del sottobosco, fino ad esserne sommerso. Era
quasi mattina quando i due sono arrivati allo spiazzo d'una carbonaia e
l'omone ha detto: - Qui possiamo far tappa.