Pin s'è sdraiato sul terreno fuligginoso e come in un sogno ha visto
l'omone coprirlo con la sua mantellina, poi andare e venire con dei legni,
spaccarli, e accendere il fuoco.
Ora è giorno, e l'omone sta pisciando sulle ceneri spente; anche Pin si
alza e si mette a pisciare vicino a lui. Intanto guarda l'uomo in faccia: non
l'ha ancora visto bene alla luce. Man mano che le ombre diradano dal
bosco e dagli occhi ancora appiccicati dal sonno, Pin continuerà a scoprire
in lui qualche particolare nuovo: è più giovane di quello che sembrava e
anche di proporzioni più normali; ha i baffi rossicci egli occhi azzurri, e
un'aria da mascherone per quella grande bocca maldentata e quel naso
spiaccicato sulla faccia.