- Era meglio se lo lasciavi libero di fare l'uccello rapace, - fa il Cugino, -
è una
mascotte
che porta scarogna più d'un prete.
Ma Mancino porta una mano all'orecchio e fa segnò di star zitti.
- Ta-tatà... avete sentito?
Si mettono in ascolto: nel fondovalle si sentono degli spari. Raffiche, ta-
pum e qualche tonfo di bomba a mano.
Mancino batte un pugno contro la mano, con la sua risatina agra: - Ci
siamo, ci siamo, qui io dico che li facciamo fuori tutti.
- Ben. Se restiamo qui facciamo poco. Io vado a dare un'occhiata, -dice il
Cugino.
- Aspetta, - fa Mancino. - Non mangi un po' di castagne? Ne sono
avanzate, stamattina. Giglia!
Il Cugino alza la testa di scatto: - Chi chiami? -dice.
- Mia moglie, - fa Mancino. - ? qui da ieri sera. In città la brigata nera le
dava la caccia.
Difatti sulla soglia del casolare si fa una donna, ossigenata e ancor
giovane, sebbene un po' sfiorita.