62. Nelle mani del destino.
Un grande guerriero giapponese che si chiamava Nobunaga decise di attaccare il nemico
sebbene il suo esercito fosse numericamente soltanto un decimo di quello avversario. Lui
sapeva che avrebbe vinto, ma i suoi soldati erano dubbiosi.
Durante la marcia si fermò a un tempio shintoista e disse ai suoi uomini: «Dopo aver
visitato il tempio butterò una moneta. Se viene testa vinceremo, se viene croce perderemo
Siamo nelle mani del destino».
Nobunaga entrò nel tempio e pregò in silenzio. Uscì e gettò una moneta. Venne testa I
suoi soldati erano così impazienti di battersi che vinsero la battaglia senza difficoltà.
«Nessuno può cambiare il destino» disse a Nobunaga il suo aiutante dopo la battaglia.
«No davvero» disse Nobunaga, mostrandogli una moneta che aveva testa su tutt'e due le
facce.