74. La vera riforma.
Ryokan votò la propria vita allo studio dello Zen. Un giorno venne a sapere che suo
nipote, nonostante i rimproveri dei parenti, sperperava il proprio denaro per una
cortigiana. Poiché questo nipote amministrava i beni della famiglia al posto di Ryokan, e
c'era pericolo che dilapidasse la loro fortuna, i parenti chiesero a Ryokan di intervenire.
Ryokan dové intraprendere un lungo viaggio per visitare il nipote, che non vedeva da
anni. Il nipote parve contento di rivedere lo zio e lo invitò a passare la notte in casa sua.
Ryokan rimase in meditazione tutta la notte. La mattina dopo, mentre stava per partire,
disse al giovane: «Evidentemente sto invecchiando, perché mi trema la mano. Vuoi
aiutarmi a legare il laccio del mio sandalo?».
Il nipote lo aiutò volentieri. «Grazie,» disse Ryokan «vedi, un uomo diventa più vecchio
e più debole di giorno in giorno. Abbi cura di te». Poi se ne andò, senza nemmeno far
cenno alla cortigiana o alle lamentele dei parenti. Ma da quella mattina il nipote smise di
far vita dissoluta.