La sua non deve essere una ferita grave: l’infermiere l’ha visitata e le ha detto che ha un codice verde. Nessuna delle persone che attende il proprio turno nella sala d’aspetto del pronto soccorso parla di mancanza di professionalità di quei medici che lavorano dietro la porta dell’accettazione. «Sono bravi - ci dice ancora la signora - ma sono pochi, ci fanno entrare in due e tre e poi fanno la spola tra le stanze per medicarci senza farci perdere molto tempo». Una situazione simile anche a Manfredonia dove il pronto soccorso, oltre alla cronica carenza di personale deve fare i conti con le ferie. E cosi in servizio vi è solo un medico per turno che - suo malgrado - deve fare i conti con l’aumento di fruitori, visto che il pronto soccorso dell’ospedale San Camillo di Manfredonia serve anche le popolazioni di altri centri turistici come Mattinata. Ma anche il pronto soccorso sipontino registra un alto numero di pazienti in codice bianco. «Il problema - ci dice ancora il medico - è che molto spesso il pronto soccorso viene visto come un escamotage per scalare più in fretta la lista di attesa e eseguire il prima possibile la prestazione sanitaria a discapito di utenti con gravi patologie».