Ampissimo campo è quello per lo quale noi oggi spa-
ziando andiamo, né ce n'è alcuno, che, non che uno arin-
go, ma diece non ci potesse assai leggiermente correre,
sì copioso l'ha fatto la Fortuna delle sue nuove e gravi
cose; e per ciò, venendo di quelle che infinite sono a
raccontare alcuna, dico che essendo lo 'mperio di Roma
da' franceschi né tedeschi trasportato, nacque tra l'una
nazione e l'altra grandissima nimistà e acerba e continua
guerra, per la quale, sì per la difesa del suo paese e sì
per l'offesa dell'altrui, il re di Francia e un suo figliuolo,
con ogni sforzo del lor regno, e appresso d'amici e di pa-
renti, che far poterono, ordinarono un grandissimo es-
sercito per andare sopr'a'nimici; e avanti che a ciò pro-
cedessero, per non lasciare il regno senza governo, sen-
tendo Gualtieri conte d'Anguersa gentile e savio uomo e
molto lor fedele amico e servidore, e ancora che assai
ammaestrato fosse nell'arte della guerra, per ciò che loro
più alle dilicatezze atto che a quelle fatiche parea, lui in
luogo di loro sopra tutto il governo del reame di Francia
general vicario lasciarono, e andarono al loro cammino.