Tornò in questi tempi da Parigi un monaco chiamato
don Felice, conventuale di san Brancazio, il quale assai
giovane e bello della persona era e d'aguto ingegno e di
profonda scienza, col qual frate Puccio prese una stretta
dimestichezza.
Tornò in questi tempi da Parigi un monaco chiamato
don Felice, conventuale di san Brancazio, il quale assai
giovane e bello della persona era e d'aguto ingegno e di
profonda scienza, col qual frate Puccio prese una stretta
dimestichezza.