E, se di quinci usciamo, o
veggiamo corpi morti o infermi trasportarsi dattorno, o
veggiamo coloro li quali per li loro difetti l'autorità delle
publiche leggi già condannò ad essilio, quasi quelle
schernendo, per ciò che sentono gli essecutori di quelle
o morti o malati, con dispiacevoli impeti per la terra di-
scorrere, o la feccia della nostra città, del nostro sangue
riscaldata, chiamarsi becchini e in strazio di noi andar
cavalcando e discorrendo per tutto, con disoneste canzo-
ni rimproverandoci i nostri danni. Né altra cosa alcuna
ci udiamo, se non: - I cotali son morti, - e - Gli altrettali
sono per morire; - e, se ci fosse chi fargli, per tutto dolo-
rosi pianti udiremmo.