Ser Ciappelletto, il quale, come dicemmo, presso giacea
là dove costoro così ragionavano, avendo l'udire sottile,
sì come le più volte veggiamo avere gl'infermi, udì ciò
che costoro di lui dicevano; li quali egli si fece chiama-
re, e disse loro:
- Io non voglio che voi di niuna cosa di me dubitiate né
abbiate paura di ricevere per me alcun danno. Io ho inte-
so ciò che di me ragionato avete e son certissimo che
così n'avverrebbe come voi dite, dove così andasse la bi-
sogna come avvisate; ma ella andrà altramenti. Io ho,
vivendo, tante ingiurie fatte a Domenedio che, per far-
negli io una ora in su la mia morte, né più né meno ne
farà. E per ciò procacciate di farmi venire un santo e va-
lente frate, il più che aver potete, se alcun ce n'è, e la-
sciate fare a me, ché fermamente io acconcerò i fatti vo-
stri e i miei in maniera che starà bene e che dovrete es-
ser contenti.