Fu adunque in Genova, buon tempo è passato, un genti-
le uomo chiamato messere Ermino de' Grimaldi, il quale
(per quello che da tutti era creduto) di grandissime pos-
sessioni e di denari di gran lunga trapassava la ricchezza
d'ogni altro ricchissimo cittadino che allora si sapesse in
Italia. E sì come egli di ricchezza ogni altro avanzava
che italico fosse, così d'avarizia e di miseria ogni altro
misero e avaro che al mondo fosse soperchiava oltre mi-
sura; per ciò che, non solamente in onorare altrui teneva
la borsa stretta, ma nelle cose opportune alla sua propria
persona, contra il general costume de' genovesi che usi
sono di nobilmente vestire, sosteneva egli, per non spen-
dere, difetti grandissimi, e similmente nel mangiare e
nel bere.