Novella Ottava
Guglielmo Borsiere con leggiadre parole trafigge l'ava-
rizia di messer Erminio de' Grimaldi.
Sedeva appresso Filostrato Lauretta, la quale, poscia che
udito ebbe lodare la 'ndustria di Bergamino e sentendo a
lei convenir dire alcuna cosa, senza alcun comandamen-
to aspettare, piacevolmente così cominciò a parlare.
La precedente novella, care compagne, m'induce a voler
dire come un valente uomo di corte similemente e non
senza frutto pugnesse d'un ricchissimo mercatante la cu-
pidigia; la quale, perché l'effetto della passata somigli,
non vi dovrà perciò essere men cara, pensando che bene
n'addivenisse alla fine.