Io scorderò il color degli occhi tuoi,
Tu il suon della mia voce e il nome mio.
Quando vedrò mandorlo e pesco in fiore,
Un indistinto sovvenir di te
Si desterà, cantando, nel mio core.
E nell'anima tua la rimembranza
Incerta, trepidante sorgerà
Come fantasma nella lontananza,
Se risonare udrai la melodìa
Tenera e dolce che cantai per te,
O l'araba fantastica follìa
Che ieri a sera impallidir ti fè;
Si desterà, cantando, nel tuo core
Un indistinto sovvenir di me.
Segue ciascuno intanto i suoi destini:
Io torno a battagliar co' sogni miei,
Tu a viver fra le bestie e i contadini.
Io torno lieta al mio vagabondaggio
In cerca di fortuna e cielo bleu,
Co' zingari e gli uccelli di passaggio.
E tu badi all'ingrasso dei terreni,
Al buon mantenimento delle stalle,
A teste vuote e borsellini pieni.
E tu ritorni ad allevar bestiame,
A far l'amore con le contadine —
Ed io torno a sognar cose divine,
A scriver versi, ed a morir di fame